Le 12 divinità principali della mitologia romana – storia antica
La mitologia romana possiede ben 12 divinità principali: 12 sono i dii e 12 sono i mesi dell’anno nell’attuale calendario odierno.
C’è da dire che però esiste una tredicesima divinità che è onnipresente, nonostante quasi oscura o che non andiamo a vedere, è la possiamo ricollegare ai tredici mesi che sono presenti nel calendario del Nord Europa, il calendario celtico.
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Come dicevamo sono 12 le divinità romane nella mitologia romana che sono:
- Giove: dio del cielo
- Giunone: dea della casa o del focolare
- Nettuno: il dio dei mari
- Minerva: dea della saggezza
- Marte: dio della guerra
- Venere: dea della bellezza e dell’amore
- Apollo: dio del Sole colui che trasporta il Sole, ma non è il sole stesso
- Diana: dea della luna colei che trasporta la luna, dea della caccia e dei boschi
- Plutone: dio degli inferi
- Mercurio: il messaggero degli Dei
- Saturno: dio del tempo
- Cerere: dea dell’agricoltura e dei raccolti
C’è poi la tredicesima divinità che non possiede un mese a sé stante, in cui venerarla, ma che si appropria degli ultimi 3 giorni di ogni mese fino a formare il suo tempo, ed è la: Speranza.
CHI È LA DEA SPERANZA
La dea della speranza in latino, quindi proprio all’interno della mitologia romana, si chiama: Spes ed è l’ultima dea a morire. Nel senso che semmai un giorno le divinità dovessero estinguersi, la speranza sarà l’ultima.
Colei che spesso accompagna il canto dei defunti. La speranza la ritroviamo anche nel mito di pandora.
Tuttavia perché è considerata una dea? Perché essa è l’ultima risorsa che ritroviamo negli uomini e in ogni essere vivente. Quando si arriva al termine della vita c’è comunque un qualcosa che ci spinge a vivere. Quando ci si ritrova in situazioni in cui non si vede via d’uscita, ecco che la voce della speranza o di Spes, nella mitologia romana, si fa sentire più forte.
Praticamente lei è la dea che rappresenta la forza di volontà.
Romani: libera scelta di venerazione
Nella mitologia romana c’era la credenza che ogni cosa, dal più piccolo insetto, fino all’immateriale, come ad esempio il vento, aveva un guardiano che vegliava su di esso e che apparteneva a una qualche divinità.
Ogni Dio e dea ha un suo compito che porta a termine intrecciando il proprio destino a quello degli esseri umani. Nel momento in cui un Dio o una Divinità rivolgeva la sua benevolenza ad un uomo o a una donna, Quest’ultimo diventa un mito, una leggenda o un eroe.
Ad ogni uomo era concessa la libertà, in base al libero arbitrio, cioè alla libertà di scelta, di pregare o venerare un Dio a cui si sentiva più affine. Ad esempio, per le fanciulle che non avevano mai incontrato l’amore, spesso esse erano devote alla dea Venere. Mentre per le giovani spose o per coloro che da poco avevano instaurato una loro famiglia, si rivolgevano alla dea Giunone.
La mitologia romana è molto antica, anche più di quella greca. Poiché quest’ultima ha avuto la possibilità di datare la propria cultura creando una propria scrittura. In base ad alcune testimonianze e a dei reperti storici, come anche a molti siti storici, vediamo che la mitologia italica, da cui deriva quella romana, è antica al pari di quella fenicia.
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Divinità Maggiori della mitologia greca
Giove era il dio dei cieli e dei fulmini. Considerato il grande protettore, il padre. Controllava il clima e le forze della natura. In grado di scatenare tempeste, piogge, fulmini, alluvioni o piogge incontrollate e improvvise. Noto per la sua virilità. Il suo equivalente greco è Zeus.
Tra le leggende che lo hanno visto come protagonista c’è ne sono tantissime che parlano della sua infedeltà coniugale. Ciò si ricollega alla credenza del popolo romano in cui era evidente che un uomo, per essere considerato tale, doveva comprovare la sua virilità avendo tante amanti, tanti rapporti sessuali e tanti figli.
Giunone: madre e regina degli Dei, sposa di Giove. Anche a lei, come al suo sposo, è concesso il regno dei cieli. Tuttavia la sua grande fedeltà alla famiglia e i suoi valori, legati strettamente, alla consanguineità tra parenti, la fece entrare tra le divinità più importanti dei focolari, cioè delle famiglie. Protettrice della nascita, delle partorienti e della fertilità. Il mese di giugno è il mese dedicato a Giunone, da cui prende il nome ed era dedicato ai suoi culti che la veneravano.
Nettuno: lui è il dio dei mari e protettori di quest’ultimo. Lui non appartiene al regno dei cieli, di cui il dio protettore è Giove. Nettuno è l’unico a controllare queste grandi distese d’acqua. I marinai che solcavano gli oceani e i pescatori che vivevano di quello che gli dava il mare, come le città costiere o le isole, avevano il culto del Dio Nettuno. Lui era la divinità che decideva la vita e la morte sulle acque. Le isole soprattutto appartenevano al suo regno. Dio in grado di scatenare maremoti, tsunami, alluvioni.
Plutone: il dio degli inferi. Il suo regno è noto appunto come gli inferi in cui ci sono luoghi come il tartaro dove sono stati imprigionati i titani. Considerato come il dio della morte.
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Dii della guerra della mitologia romana
Marte: considerato il Dio della guerra violenta, sanguinaria, di quelle che sono tra le più lunghe e feroci. Per i romani, specialmente nella mitologia romana, Marte era il padre di Romolo e Remo, i fondatori di Roma. Tant’è che tra le leggende che circondano questo Dio c’è quello che il nome di Roma, il suo vero nome, il nome segreto, sia collegato direttamente a Marte.
Minerva: lei è la dea della saggezza, considerata anche la dea della guerra, ma non delle guerre feroci, ma di quelle che sono politiche, cioè in cui si usa più l’intelletto che la forza fisica.
Le divinità più famose a Roma
Mercurio: lui è il messaggero degli dei. Dio della parola, dell’arte oratoria, astuto e furbo. Considerato il protettore dei truffatori, dei ladri e dei commercianti oltre che di coloro che sono abili nel convincere gli altri. Governa ed ha il potere della ricchezza, della buona fortuna e del commercio.
Venere: dea della bellezza e dell’amore. La sua bellezza era alquanto discussa. Il mito narra che lei avesse un leggero strabismo, ancora oggi si parla di strabismo di Venere. Tuttavia la sua bellezza, fattezze, il suo corpo e le sue movenze, erano tali da far innamorare chiunque la vedesse. Nata dalla schiuma del mare è una figura che unisce la bellezza del regno dei mari al regno degli uomini.
Apollo: considerato il dio del Sole, a Roma è conosciuto con il nome di Febo. Colui che, con il suo carro di fuoco, trasporta il Sole. Nella mitologia romana è noto come il dio della musica e della medicina.
Diana: equivalente ad Artemide in greco. Solo che Diana è nota anche come la strega per eccellenza, la divinità che ha portato all’uomo la conoscenza della stregoneria pagana. Dea della caccia e dei boschi, della luna e di tutti gli animali selvatici. Protettrice della verginità e castità che richiedeva a tutte le sue vestali o sacerdotesse. Sorella gemella di Apollo. Anche lei viene considerata, erroneamente, come la luna stessa, ma in realtà lei trasporta, con il suo carro, la luna che è una divinità diversa.
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Divinità più antiche di roma
Saturno: lui è il dio del tempo ed è anche quello che, nell’impero romano, era la divinità a cui tutti erano devoti. Il tempo scorre e trascorre per tutti gli esseri viventi, quindi è una di quelle divinità che ci cammina affianco. Viene raffigurato con una falce in mano dato che è il dio protettore dei raccolti che debbono essere mietuti per dare poi il nutrimento agli uomini. Saturno possiede poi una delle feste più importanti a Roma, cioè i: saturnali.
Cerere: dea del raccolto, della fertilità e fecondità, ma anche della maternità. Dea principale dell’agricoltura, i suoi culti vengono eseguiti ancora oggi con una forma diversa, incorporata ai culti cristiani, con processioni ed esposizione del grano al Sole. La si onorava sia in casa che nei campi.
Queste sono le 12 divinità principali della mitologia romana!
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.
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