Superstizione: Venerdi 13, perché porta sfortuna?
Arriva venerdi 13, giorno affiancato, secondo la superstizione, alla malasorte, cioè sfortuna. Inoltre è temutissimo da coloro che sono convinti di essere “perseguitati dalla sfortuna”, da scaramantici e da chi è molto cattolico.
La sfortuna e il contrario della fortuna. Essa consiste nella malasorte che si concentra tutta nel giorno di venerdi13. Una credenza popolare, diffusa nel medioevo e a cui ancora oggi si crede, è che i nati in questi giorni sono degli “iettatori”.
Nel medioevo, le partorienti che si trovavano in pieno travaglio, venivano costrette ad assumere bevande che potessero ritardare il parto. Se esso poi non poteva venire ritardato, si nascondeva il bambino fino al giorno dopo.
Per contrastare la sfortuna nei parti, parlando di superstizione, nel medioevo, le donne si dovevano alzare dal letto, appena svegli, ponendo a terra il piede sinistro. In caso contrario avrebbero dovuto passare tutto il giorno di venerdi 13 a letto. Il piede sinistro era quello che, sempre secondo la tradizione popolare, scacciava il diavolo che voleva rapire il nascituro non battezzato.
Una preghiera della bassa Italia, recitata in questo giorno, quando le persone credevano di essere stati toccati dalla “iattura” durante venerdì 13, che era:
“Co è corn’ ciec a sfortuna e
nu cauci ‘nculo la manno luntana”
Ci sono dunque tanti rituali e gesti da fare per scongiurare il “bacio della sfortuna” e allontanare la sfortuna e il bosco delle streghe ha deciso di proporli.
7 riti scaramantici dedicati solo al giorno di venerdi 13
Per seguire un detto che molti usano, per non sembrare scaramantici, quando invece lo sono, è: non è vero, ma ci credo. Il legame tra superstizione e scaramanzia è molto stretto.
Di venerdi 13, chi più e chi meno, avvertono la paura della sfortuna. Non si gioca al lotto e nemmeno si comprano dei gratta e vinci. Si preferisce rimandare la stipula di contratti e non vare nemmeno dei viaggi tanto lunghi.
Per allontanare la malasorte, consigliamo di provare questi riti scaramantici, cioè:
- Toccare legno
- Il contro malocchio
- Toccare ferro
- Forbici sotto il cucino
- Coltello sotto il letto
- Corona di fiori
- Sale fuori la porta
Toccare legno e toccare il ferro sono gesti che si compiono normalmente. Il bosco delle streghe ha eseguito molte ricerche nel campo esoterico per proporre poi dei rituali che portino risultati.
Per non attivare l’attenzione della malasorte, il giorno di venerdi 13, appendete un occhio di vetro blu dipinto, sullo stipite della porta di casa. Usanza che in Grecia è un rituale molto seguito.
Per le forbici e il coltello, meglio che state attenti se decidete di usarli, si consiglia di avvolgerli in un panno in modo da non rischiare.
Zitti, zitti, senza che nessuno vi veda, all’alba di venerdi 13, lanciate 3 pizzichi di sale fuori l’uscio della vostra casa. Ciò mantiene lontana la malasorte e zittisce le malelingue.
Da dove arriva la pessima fama di venerdi 13
Curiosi di sapere perché esiste questa superstizione? Il legame è “primordiale”, perso nella notte dei tempi, ma il bosco delle streghe lo conosce. Prima che si creassero i giorni, esisteva il collegamento ai numeri.
Il 13, nella numerologia, indica il 4 che a sua volta è collegata alla runa Berkana, con il simbolo “B”. Associato alla betulla culto di fertilità, rinascita e nuova vita.
Sembrano tutti elementi positivi, ma si deve ampliare il raggio di conoscenza. La nuova vita avviene quando si muore, non a caso la wicca ha la convinzione che una volta morti si torna a far parte dell’Uno cosmico. La rinascita può avvenire dopo una forte delusione, periodi brutti e via dicendo. Il culto della fertilità, che porta ad una nuova vita della vegetazione, potrebbe avvenire solo in seguito al freddo invernale.
Dunque è proprio dalla religione antica, la wicca, che nasce una cultura in cui l’uomo ignorante, vede in venerdi 13, il lato negativo, cioè la malasorte.
Il tredicesimo dio: mitologia scandinava
Una delle leggende norrene che vede protagonisti gli dei della mitologia scandinava, mostra come mai il 13 porta sfortuna. All’alba dei tempi esistevano solo 12 semidei:
- Odino
- Thor
- Balder
- Njord
- Frey
- Tyr
- Bregi
- Heimdall
- Hoder
- Vidar
- Ale
- Ullr
A questi dii, che regnavano e proteggevano il popolo dell’uomo, si aggiunse poi Loki, nato dal caos primordiale. Proprio il tredicesimo dio è considerato come colui che porta malasorte, crudele, astuto e ingannatore.
La morte è il tredicesimo dio, superstizione o realtà?
Nella religione pagana esistono 12 olimpi che sono poi quelli principali, come 12 sono i mesi e 12 sono i segni zodiacali, ma ne esiste un tredicesimo, cioè la morte. (wicca possiede comunque 13 lune, 13 cicli lunari e 13 i mesi)
La morte è un dio potentissimo, a qui gli stessi olimpi dovevano stare attenti poiché era un conoscitore di arti magiche a loro sconosciute. Esso poteva togliere l’immortalità in battaglia o in un gioco d’astuzia.
Per gli uomini, la morte era l’unico dio che, prima o poi, sarebbe andato a prenderli.
C’è però da dire che nessuno aveva mai visto quale fosse il volto della morte, per questo non esistevano delle statue che lo identificassero. La morte ha mille volti, perché si può presentare:
- Dolce
- Anziana
- Violenta
- Malata
- Astuta
- Incosciente
Insomma ha molti mille volti e come tale non è possibile usare una statua che lo identificasse.
C’è uno scritto che mostra quale fosse la potenza della morte. Lo scritto si riferisce come il re macedone, Filippo II (IV secolo a.c), padre di Alessandro Magno, decise di posizionare una sua statua accanto a quelle delle 12 divinità olimpiche. Così facendo, a livello magico, lui stava dichiarando che era il tredicesimo dio.
La morte dunque era stata richiamata con una statua. Non appena la statua fu posizionata e mentre il re ammirava la sua figura, una delle sue guardie del corpo, estrasse la daga e lo uccise, sotto lo stupore degli altri ospiti.
Accoltellato a morte, Filippo II fu solo in grado di dire: la morte, il tredicesimo dio! La guardia del corpo si tolse poi a sua volta la vita.