Panettone perché si regala a natale? Origini e curiosità – il bosco delle streghe
Il panettone è ricco di canditi, uvetta e, in alcune regioni, di frutta secca. Il classico simbolo del natale. Immancabile in tutte le famiglie, soprattutto italiane, e di rito che a fine pranzo o cena di Natale, ci sia la presenza del panettone.
Una grande fetta si offre a tutti i commensali per finire in allegria il giorno che riunisce tutta la famiglia e amici. Questo dolce natalizio ti costruisce l’atmosfera di questo giorno. La gioia delle luci e dei regali. Insomma il panettone si mette in bella mostra sotto l’albero in attesa del 25 dicembre.
DOVE NASCE IL PANETTONE
Sono tante le leggende che parlano della nascita del panettone. In generale, le più famose, sono 3.
Uno sguattero di un cuoco presente alla corte degli Sforza, bruciò per sbaglio un dolce di pane. Per rimediare, uno sguattero, di nome Toni racimolò quel che trovava in cucina, canditi, uvetta e noci. Fece un dolce in tutta fretta prima che il cuoco se ne rendesse conto. Il dolce era proprio il panettone. Il nome indica infatti il: Pan di Toni, cioè il: pane fatto da Toni.
Una seconda storia ci presenta suor Ughetta che preparò il dolce per allietare le consorelle del Convento tristi perché non potevano vedere i propri cari dato che erano suore di clausura.
Le storielle principali del panettone si riuniscono molto nel periodo medioevale, ma solo perché è in questo periodo che c’è una maggiore presenza di persone in grado di leggere e scrivere. Dunque è per questo che si hanno poi tanti reperti che datano la nascita del panettone proprio nel medioevo.
Il panettone in realtà ricorda un pan dolce che era già preparato nell’antica Roma, specialmente nelle zone del Nord Europa e nel Nord Italia. In queste zone è normale usare molto i prodotti della propria terra, che però, dato il clima, sono prodotti “freddi”, come frutta secca, uvetta essiccata e via dicendo.
L’amore di Ughetto e Adalgisa
Comunque raccontiamo l’ultima leggenda sul creatore del panettone che fu Ughetto, un falconiere figlio di un condottiero che si innamorò di Adalgisa, figlia di un fornaio di nome Toni. Il giovane era tanto innamorato della ragazza che si fece assumere come garzone di bottega.
Per ingraziarsi i favori del padre della ragazza inventò, dal nulla, il panettone e lo chiamò: pan de toni, in onore al fornaio. La ricetta era semplice. Unendo alla pasta di pane lo zucchero, burro, uova, uvetta e canditi, ecco che si creava questo dolce. Il pane fu molto gradito ai clienti del forno e migliorò le vendite. Alla fine Adalgisa e Ughetto si sposarono.
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Il panettone, il dolce più vecchio
Ora però ci facciamo seri e parliamo delle vere origini del panettone che risalgono al IV secolo a.C. Si ipotizza, in base ad alcuni reperti recuperati, che questo dolce era conosciuto già nelle culture celtiche e romane.
Un pane lavorato con miele e farina di avena o orzo. Non lievitato! Arricchito di uvetta e noci. Si usava mangiare o durante dei rituali religiosi. Lo sviluppo del panettone cominciò, come accennato prima, nel medioevo.
Nel 1470 i panettieri milanesi impastavano, per i poveri, il pane di miglio che era venduto per tutto l’anno e rappresentava il “cibo dei poveri”. Il pane di farina bianca era solo ed esclusivamente per i ricchi. Tuttavia proprio questo dolce antichissimo era quello perfetto per la popolazione povera perché era composto di farina povera, grezza.
Non è Natale senza panettone
Ormai sappiamo che il panettone è il simbolo natalizio italiano. Regalare un panettone ad amici e conoscenti è un simbolo di prosperità. Un ottimo portafortuna. Inoltre è un ringraziamento per diversi motivi, come ad esempio un supporto da parte di amici o parenti.
Oggi c’è un’ampia scelta di panettoni. Ne esistono di tutti i gusti. Al pistacchio, ai 3 cioccolati. Il panettone di Bronte oppure quello al rhum. Che ne dite di provare anche il panettone babà, creazione napoletana? Difficile non trovare quello giusto.
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