Velvurga o valpurga dea guerriera, Valchiria morti in battaglia, origine
Velvurga o valpurga la dea guerriera, la Valchiria della salvezza dei morti in battaglia, origine
Nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio si festeggia un sabba importante, vale a dire: la notte di valpurga.
Abbiamo già accennato a qualche mito e credenza in diversi articoli reperibili sul: il bosco delle streghe.it. Ora parliamo di un sabba maggiore, vale a dire di una delle festività che appartengono alle otto feste dell’anno.
Questa notte è famosa per essere: la notte delle streghe, la notte del diavolo.Il momento per cui è possibile incontrare i morti. Quest’ultimi circolano sulla terra come capita nella notte di Halloween che, a sua volta, è un sabba chiamato: samhain!
Tuttavia vogliamo diffondere il mito e la vera credenza di valpurga. Poiché ancora oggi le popolazioni del Nord Europa, che hanno un forte collegamento con la natura, cicli naturali e con una religione antica, vale a dire quella celtica, la festeggiano in modo eclatante.
Chi è o cosa è, nel senso cosa rappresenta valpurga?
ORIGINE DI VALPURGA, DEA GUERRIERA
Il termine valpurga deriva da alcune parole antichissime del popolo celtico e indicano: salvezza delle anime di coloro che sono stati uccisi in battaglia. Per inciso il termine deriva da:
- WAL: che significa morto, cadavere, condottiero, guerriero, eroe oppure indica la Valchiria e anche il valhall
- BORG: questo vuol dire salvezza, prendersi cura, salvare, proteggere, grembo materno oppure montagna
Naturalmente siamo consapevoli che per una persona che non conosce la lingua celtica antica, diventa difficile capire come mai solo due parole possono indicare tanti termini. Per creare un senso compiuto è necessario anche ascoltare la fonica oltre a valutare la situazione.
Comunque possiamo dire che anticamente, parlando del popolo celtico, essi veneravano una dea che veniva chiamata: Velvurga o Valbirga. Divinità che nasceva dai due termini sopra citati. Vale a dire: colei che riprende o si prende cura dei morti in battaglia.
Da questa dea è poi nata la notte di valpurga, linguaggio moderno, cioè cambiando i suoni delle popolazioni si è arrivati a usare questo termine identificativo. Tra l’altro è curioso vedere che, come capita spesso, siano sempre le donne ad essere protagonisti di questi sabba. Poiché anticamente la donna era vista come l’essere generatore, colei che riesce a dare la vita, che ha una pazienza e un’astuzia diversa da quella dell’uomo.
Possiamo quindi concludere che quest’essere, cioè Velvurga o Valbirga, poteva significare o rappresentare una delle valchirie. Una dea guerriera che, durante le battaglie, recuperava il guerriero che era morto in battaglia senza gli onori funebri per trasportarlo nella: Valhalla.
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Rappresentazione della dea pagana
Ancora oggi quando si parla di Velvurga o Valbirga, che è una divinità pagana, si associa alla leggenda cristiana della santa valpurga, guarda caso che porta il nome della dea pagana.
Non c’è solo la storia e la data che si sono “sovrapposte”, nel senso che valpurga viene festeggiata nella notte del 30 aprile e 1° maggio, come appunto velvurga, ma anche l’iconografia o rappresentazione visiva e uguale.
La presenza delle spighe, che sono il simbolo dei pagani, riporta alla dea Velvurga. Tant’è che in alcune immagini sacre della famosa “santa” essa è presente in un campo di grano oppure ha nei capelli delle spighe.
Nonostante poi si sia cercato di esorcizzare questa festività, sono rimasti intatti molti rituali. Anticamente, la vigilia di maggio, cioè la notte del 30 aprile e 1° maggio, si tenevano, nei boschi, durante i festeggiamenti attorno al fuoco, delle orge. I rituali orgiastici erano un modo che rappresentava perfettamente l’arrivo della primavera, del tepore, della fecondazione.
Quindi anche se c’è stata una immissione forzata di una santa cristiana (che poi non si sa se sia mai esistiti) alla fine questo giorno viene ricordato come una delle feste dei satanisti perché i rituali orgiastici sono durati fino ai primi del 1900. Non c’è dato sapere se ancora oggi si tengono, ma di certo è un sabba che è molto forte a livello di energia e non è stato mai dimenticato.
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