Frappiglia maschera abruzzese, guaritore contadini, santo e diavolo
La maschera di carnevale dell’Abruzzo si chiama Frappiglia. Ha un’antica tradizione popolare. Il suo vero nome è: Antonio de Sorte. Un contadino furbo e generoso, altruista anche se povero. Perennemente affamato. Un po’ stregone, ritenuto in grado di fare guarigioni miracolose, e un po’ medico ciarlatano. Per intenderci lui rappresenta il: guaritore antico, il classico mix di mago e medico.
Si narra che riuscì ad ingannare il diavolo.
Per la sua bontà si fa carico dei problemi degli altri cercando di risolverli con la sua forte esperienza e la saggezza contadina. Come tutte le altre maschere anch’esso rispecchia un personaggio caratteristico e tradizionale della regione, in questo caso parliamo della regione dell’Abruzzo.
Frappiglia, maschera abruzzese, rispecchia il carattere burbero e un po’ schivo, sospettoso, ma in fondo un pezzo di pane. Con il suo bastone scaccerà tutti i pericoli e i demoni delle tentazioni che gli si parano davanti.
MASCHERA ABRUZZESE CURIOSITA’
Il suo nome Frappiglia viene da: fra’, cioè fratello che è un gergo dialettale abruzzese, per riferirsi a una persona o a un conoscente come un cugino. Si unisce poi a: piglia che indica il prendere o il porgere un presente un dono. Quindi il nome vuol dire: prendi fratello!
Ci sono altre maschere abruzzesi, ma poco note come: Patanello, un personaggio realmente esistito. Zi’ patane di Francavilla a mare che si dice era un ciabattino e anche sacrestano del 1900. Stravagante, bizzarro e che amava fare scherzi oltre che festeggiare con gli amici.
C’è poi il: Pulcinella Abruzzese, completamente vestito di bianco. La particolarità sta nel suo cappello a cono, alto anche più di un metro e ornato con fiocchi colorati. Infine porta una lunga frusta.
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Frappiglia l’uomo che ha ingannato il diavolo
Personaggio conosciuto nella sua zona grazie ad una leggenda antichissima.
Frappiglia era un giovane contadino, povero, ma arguto. Presto incontra la morte, a causa di una vita di stenti. Non avendo niente da mangiare e preso dai morsi della fame, disperato e non sapendo che fare, cerca di mettersi d’accordo con il diavolo. Costui gli chiede la sua anima per un piatto di pasta.
Frappiglia accetta dettando delle condizioni e di fare testamento prima di morire. Un testamento con tanto di notaio e testimoni. Un angelo rappresentante del paradiso e un diavolo rappresentante del ‘inferno. Al momento di dettare le sue ultime volontà, di nascosto si dichiarò erede della sua stessa vita, unica cosa di valore che avesse.
Quando morì il notaio lesse le sue volontà all’angelo e al demonio. I due dovettero rispettare le sue ultime volontà e rimandarlo sulla terra per vagare in eterno, ma vollero lasciare i loro segni nel suo passaggio ultraterreno. La camicia bianca indica la purezza e il paradiso. L’abito grigio con le frange rosse, come se fossero le lingue di fuoco, indicano l’inferno e una voglia scura in faccia, che sembra una maschera, indica che la morte non può riconoscerlo.
Nel suo girovagare incontrò un giorno sant’Antonio Abbate che divenne il suo protettore e gli regalò un lungo bastone scacciaguai.
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Abito di Frappiglia, santo e diavolo
Il carattere di Frappiglia anche se rozzo e impacciato, sa essere accattivante e simpatico. Disposto a impegnarsi per districare matasse di intrighi e raggiri. Gli piacciono le feste, cerimonie ed eventi, dove può mangiare e bere senza spendere un soldo. Deve saziare la sua fame arretrata.
Come detto, si prodiga nel risolvere gli imbrogli o i problemi, ma per un suo tornaconto personale.
Si vanta con esagerazioni delle sue doti di guaritore anche se non hanno nessun fondamento. Vuole che gli si chieda consiglio o un suo parere. La sua maschera ha il volto completamente nero, mentre le arcate sopraccigliari e i contorni della grande bocca sono bianchi. Indossa una larga camicia bianca, contadina, e un lungo gilet grigio con frange rosse accese. Per cintura ha una fascia rossa. Pantaloni al polpaccio grigi e calze bianche con scarpe scure.
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