Rosaura maschera, dama di venezia, giovane e la vecchia
Rosaura maschera è una delle maschere veneziane più chic. Si tratta di una dama bianca che, in molti, pensano che sia la caricatura della classica vedova veneziana, ma che è stata poi modificata nella commedia da strada e dell’arte.
Oggi rosaura maschera è una giovane innamorata. Nata a Venezia è la figlia del più famoso Pantalone che è un mercante ricco e avaro. Vive in un ricco palazzo sul Canal Grande. Una damina carina e delicata. Si esprime in italiano, non in dialetto veneziano. Corteggiata da molti, ma lei è innamorata di Florindo. Quest’ultimo è uno spiantato e impacciato. Il giovane non è visto di buon occhio dal vecchio padre che ostacola la relazione. Per certi versi è stata proprio la triste storia di rosaura maschera che ha ispirato la commedia di: l’avaro di Moliere.
STORIA DI ROSAURA MASCHERA
La dama è amica della sua servetta privata, la famosa Colombina. Lei l’aiuta nella sua relazione contrastata potando messaggi e risposte tra i due. Facendo e disfacendo piccoli intrighi. Nella commedia dell’arte, cioè nella commedia teatrale che è stata esportata poi in tutta Europa, con grande successo in Francia, Rosaura ha dei ruoli di secondo piano.
Essa risalta di più nella commedia da strada, cioè nei teatrini dei burattini. Fu il drammaturgico Goldoni a dargli più carattere e personalità. Lei non ha una maschera che gli copre il viso. Per interpretare questo personaggio è necessario avere un volto aggraziato ed espressivo.
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Rosaura giovane e vecchia
Maschera veneziana che ha una storia antica, ma che è stata modificata, come abbiamo accennato in precedenza. Dal 1500, dopo che venne nuovamente ripristinato il carnevale che era stato sospeso dalla chiesa e politica, troviamo una rosaura che non era quella originale della tradizione. Infatti si ritrova una bella damina veneziana dalla pelle candida e dal vistoso e ampio vestito. Sempre innamorata dei suoi cavalieri e corteggiatori.
Però le radici della maschera erano ancora molto forti, nonostante fosse stata modificata. Infatti, nelle commedie teatrali, ritroviamo che rosaura maschera veneziana era una vedova scaltra, astuta e intelligente.
Si pensa che comunque, all’atto pratico, le due maschere siano la stessa persona.
Rosaura 2 maschere della stessa persona
Da giovane era alla moda e attenta alla sua bellezza. Innamorata dei suoi corteggiatori, nel senso che adorava essere circondata da uomini che la desideravano. Invecchiando, sposandosi e rimanendo vedova, è diventata una donna più astuta, delusa dal matrimonio, ritrovatasi sola e costretta ad avere amanti di ogni genere.
La legge veneziana dell’epoca per le vedove ricche, era tremenda. Sposandosi il marito riceve tutti i soldi della dote e le rendite dei genitori. Tuttavia, in caso la vedova si sposa, perde tutti i suoi averi perché ne acquista di nuovi dal nuovo marito. Però se viene scoperta ad avere degli amanti oppure si sospetta che abbia degli amanti, perde tutti i suoi averi, compresa l’abitazione, che passano direttamente ai parenti del marito defunto.
Ecco che quindi la “vedova veneziana” è costretta ad agire nell’ombra. Veste in modo da non attirare l’attenzione, con colori sgargianti, nonostante se li possa permettere e se ha dei corteggiatori, non si deve far scoprire in caso ha uno o più amanti.
Allo stesso tempo, la vita da vedova, può essere molto difficile. Nel senso che ci sono tanti corteggiatori, giovani uomini squattrinati che possono ricattare la propria amante e quindi avere del denaro per il proprio silenzio. Oppure ci sono corteggiatori che vengono inviati dai parenti del marito defunto in modo da denunciare la sua pessima condotta e derubarla di tutto. Ecco che quindi la vedova veneziana deve essere scaltra, ragionare con il cervello e non con il cuore. Accettare dei doni dai corteggiatori, ma che non siano poi “tracciabili” o che possano risalire a qualcuno.
Ecco che quindi compare la maschera di rosaura che, come accennato, può avere 2 tipologie di aspetto. Oggi noi conosciamo la versione da giovane, ma semplicemente perché è quella più usata nelle commedie teatrali.
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Colombina e arlecchino nella sua storia
Da notare che perfino i suoi “servi” cambiano il loro ruolo. Da giovane lei è amica di Colombina, l’amata di arlecchino. Anche lei è una giovane donna che cerca di essere il tramite tra lei e l’amato Florindo, spiantato e scialone con i soldi del padre. In questo caso Colombina fa da messaggero tra i due innamorati, inoltre è l’accompagnatrice della sua padrona. Questo vuol dire che fa da “ruffiana”, cioè da colei che tende a proteggere i segreti incontri della sua padrona.
Invece, nella versione originale, questa maschera carnevale da “vedova veneziana”, si fidava di più di Arlecchino. Colombina era colei che organizzava gli incontri segreti della sua padrona, ma era Arlecchino che valutava i corteggiatori di rosaura e “indagava” su quali potessero essere i più adatti, quelli che avrebbero tenuto il segreto.
Spulciando nella storia di questa maschera, vediamo che si parla di un’intera vita di una dama veneziana, sfortunata perché vedova, ma con i suoi tanti segreti. Questo è uno dei volti segreti della bella Venezia, nota proprio per donne passionali e per amanti segreti.
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Caratteristiche di rosaura maschera oggi
Rosaura ha un costume elegante da damina con il bustino stretto in vita, bianco. Gonna lunga con volant, dai toni che vanno dall’azzurro, al blu e bianco. Arricchito con nastri di vari colori. Ha i capelli biondi, lunghi ben pettinati e acconciati alla moda dell’epoca con un gran fiocco sopra che li adorna. Completano il suo abbigliamento gioielli e scarpine rosse. Infine ha un ventaglio rosa che porta sempre in mano. Ha poi degli accessori come borsette e cappellini.
Il suo carattere è quello di una chiacchierona che confabula spesso con Colombina. Vivace nel parlare, gelosa se il suo compagno dà confidenza ad altre. Irascibile, ma di buone maniere. Ubbidiente con il padre anche se svogliatamente. Estremamente vanitosa. Gli piace essere corteggiata ed ammirata. Infine, essendo una ragazza molto giovane, oltre alla vivacità è tanto sentimentale.
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Commedia di Goldoni
Donna di garbo è un’opera goldoniana del 1743. Un passaggio dalla commedia dell’arte alla commedia di carattere teatrale. Fu una novità per gli attori che si videro a interpretare dei personaggi che erano storie, leggende e tradizioni culturali del popolino e del teatro di strada. La prima commedia con testi interamente scritta da C. Goldoni. Non si recitava più a canovaccio, cioè a ispirazione, sul palco. Le maschere si fondevano con personaggi di tutti i giorni e che fa risaltare Rosaura in queste commedie. Donna di umili origini che si fa assumere come cameriera da un attempato avvocato bolognese. Il figlio di costui, Florindo, intreccia una relazione con lei all’insaputa di tutti e dopo varie peripezie costringe il ragazzo a rivelare i suoi sentimenti nei suoi confronti al genitore.
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