Orione mito: il Cacciatore ricordato nelle stelle, costellazione orione
Orione, conosciuto come un gigante cacciatore e accompagnato dal suo fedele segugio, Sirio. Orione, alla sua morte, fu trasformato in una costellazione, rendendo il suo mito immortale nel cielo notturno. Il culto di Orione era diffuso non solo in Grecia, ma anche in Italia.
NASCE ORIONE
Secondo una versione del mito, Orione è figlio di Poseidone e di Euriale, figlia del re Minosse. Nella versione romana, è figlio di Giove, Mercurio e Nettuno. Questi tre Dei, viaggiando nelle campagne greche, furono ospitati dal contadino Ireo. Per ricambiare la sua ospitalità, gli dei chiesero a Ireo quale fosse il suo desiderio più grande. Ireo, ormai vecchio e solo, rispose di desiderare un figlio. Gli dei, gli chiesero di portare loro una pelle di toro sulla quale sparsero la loro urina, in realtà nella traduzione originale, sparsero il loro sperma. Ireo seppellì la pelle e, dopo nove mesi, nacque Orione.
Orione o ulisse?
Orione è raffigurato come un gigante bellissimo, con occhi azzurri e una folta capigliatura. Il suo fisico possente e muscoloso è coperto alla vita da una pelle di leone. In una mano brandisce una clava o una spada, mentre nell’altra tiene uno scudo. Similarmente il suo aspetto mitologico è come quello di Ulisse e per molti, dato che anche Ulisse finì tra le stelle, sono la stessa persona.
Tuttavia è vero che le avventure dei due miti sono diversi. Il givante era un cacciatore abilissimo e si vantava della sua bravura. Spesso si accompagnava con la dea Artemide (per i romani Diana) e viveva in una capanna nel bosco, dove riposava tra una caccia e l’altra.
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Avventure di orione
La prima avventura o storia su Orione riguarda il suo rapporto con Artemide. La dea, innamorata di Orione, suscitò la gelosia di suo fratello Apollo. Un giorno, mentre Artemide lo attendeva sulla spiaggia, Apollo la sfidò a colpire un punto lontano tra le onde. Artemide, senza pensarci due volte, scoccò la sua freccia, colpendo il bersaglio. Solo dopo si accorse che aveva ucciso orione che stava nuotando lontano.
In un’altra leggenda si vede che il gigante arrivò sull’isola di Chio, famosa per il suo buon vino. In stato di ebbrezza, insidiò la figlia del re, che lo accecò per vendetta. Lui si recò quindi a Lemno, dove viveva Efesto, e si fece portare dove sorge il sole per recuperare la vista. Qui incontrò Eos, la dea dell’aurora, che si innamorò di lui e gli ridiede la vista. Orione sposò Eos, ma fu poi punito da Artemide per aver insidiato le Pleiadi, figlie di Atlante. Artemide inviò uno scorpione nella capanna del gigante, che lo punse mortalmente. Il suo cane Sirio, accortosi della morte del padrone, ululò per tutta la notte finché Zeus, impietosito, trasformò tutti e tre in costellazioni.
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Costellazione di orione
La costellazione di Orione è una delle più luminose dell’emisfero boreale. Vicino alla costellazione del Toro, da cui, secondo la leggenda, esso nacque. Questa costellazione ospita l’ammasso stellare delle Pleiadi è brilla nel cielo invernale. Quando sorge la costellazione dello Scorpione, Orione tramonta, facendo sì che i due non si incontrino mai, in ricordo del mito.
Sicilia e il mito cacciatore
Il mito di Orione era diffuso anche in Sicilia, dove l’eroe avrebbe costruito il porto per il re Zankle, dando il nome all’odierna città di Messina (anticamente chiamata Zankle). Inoltre, si narra che Orione abbia innalzato il promontorio Peloro per costruire un tempio a Poseidone.
Orione continua a essere una figura centrale nella mitologia greca, rappresentando la connessione tra le stelle e le storie terrestri. La sua presenza nel cielo notturno come costellazione ricorda le sue avventure e il suo tragico destino, mantenendo vivo il suo mito attraverso i secoli.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe