Uktena: il Serpente Cornuto nella Mitologia dei nativi americani
La mitologia dei nativi americani notiamo tante storie misteriose, popolate da creature sovrannaturali che riflettono le credenze e la loro cultura.
Una delle figure più intriganti è Uktena, il serpente cornuto, che appare nelle leggende di diverse tribù, tra cui i Cherokee e i Dakota. Questo serpente mitologico è associato a poteri straordinari e viene venerato come una divinità dai poteri magici e curativi.
NOMI DEL SERPENTE CORNUTO
Uktena è conosciuto con nomi diversi a seconda della tribù.
Tra i Cherokee, è chiamato Uktena. Mentre i Dakota lo conoscono come Unkteni o Unktehila. I Muscogee dell’Alabama lo chiamano Tcinto-Sakto, che significa “pesce aragosta”.
Questa creatura è venerata nelle regioni dei Grandi Laghi e delle foreste del sud-est del Nord America. Uktena è spesso descritto come un serpente marino o dei laghi, associato all’acqua e al fulmine.
Le descrizioni di Uktena variano tra le tribù. Rappresentato come un serpente enorme, più grande di un tronco d’albero, con corna di bufalo o cervo sulla fronte, che possiedono poteri medicinali e curativi. Il suo corpo è coperto di squame iridescenti, con anelli e fasce di colore blu, rosso, giallo e bianco, e una cresta di diamanti lungo la schiena. Al centro della fronte, Uktena ha una gemma che conferisce poteri divinatori. Lo sguardo di Uktena ipnotizza chi lo guarda, rendendoli incapaci di fuggire.
Il suo fiato è velenoso e letale. Alcuni lo descrivono come una grossa lucertola, simile a un varano, mentre altri lo immaginano con ali per volare, simile a un drago europeo.
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Mito di uktena
Uktena è una figura potente e temuta, ma ha anche i suoi punti deboli. Una leggenda Cherokee narra che uno sciamano Shawano, nemico dei Cherokee, chiese alla dea madre del grande maiale Aganunitsi di uccidere Uktena in cambio della sua vita.
La dea scagliò una freccia nella settima fascia del serpente, trafiggendogli il cuore. Dopo la morte del serpente, tutti gli uccelli del mondo furono chiamati a cibarsi della sua carne per sette giorni. La dea recuperò il diamante dalla fronte del serpente e lo riportò al villaggio Cherokee, dove fu usato per guarire i malati e portare prosperità alla tribù.
lo sciamano, toccando avidamente il cristallo insanguinato, fu trasformato in un mostruoso serpente e divenne schiavo del diamante, finendo per uccidersi per nutrirlo.
Spiriti e creature mitologiche
Uktena è spesso in conflitto con altre creature mitologiche, come l’Uccello del Tuono. Quest’ultimo è un gigantesco rapace e divinità della tempesta, che alcuni ritengono possa essere ispirato dagli pterosauri del periodo Mesozoico. Mentre Uktena è associato all’acqua e ai fulmini, l’Uccello del Tuono controlla le tempeste e rappresenta un nemico naturale dei grandi serpenti. Le battaglie tra queste due entità sono parte integrante delle leggende dei nativi americani.
Uktena non è solo un simbolo di potere e pericolo, ma anche di protezione e guarigione. Le tribù che venerano Uktena lo considerano un dio che combatte terremoti e temporali, controlla le maree e protegge l’arcobaleno. I riti e le cerimonie in onore di Uktena sono molteplici. La tribù degli Yuchi, ad esempio, pratica la danza della tartaruga per onorare il serpente cornuto.
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Significato di uktena
Il ruolo di Uktena nella mitologia dei nativi americani è complesso e ricco di simbolismi. Rappresenta il potere della natura e la connessione tra gli esseri umani e il mondo spirituale. Gli sciamani, figure centrali nella cultura indigena, invocano Uktena per ottenere poteri curativi e protezione. Attraverso visioni e rituali, cercano di stabilire un contatto con questo potente spirito per mantenere l’equilibrio tra il mondo fisico e quello spirituale.
Ritrovamenti serpente cornuto
Il mito di Uktena può essere parzialmente ispirato dai ritrovamenti di fossili di dinosauri nelle terre delle tribù. Ad esempio, i resti fossili dell’Elesmosaurus platyurus, un lungo rettile marino vissuto nel Cretaceo superiore, sono stati trovati nel Kansas. Questa creatura raggiungeva una lunghezza di 14 metri, e la sua scoperta potrebbe aver alimentato le leggende sui grandi serpenti.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe