Erice: Il Gigante siciliano della Mitologia Greca
Erice (Erix in greco) era un gigante mitologico, fondatore e protettore della città di Erice, che portava il suo stesso nome.
Figura prominente della mitologia greca, era figlio di Afrodite e di Bute, il quale era figlio del re di Atene Pandione e fratello gemello di Eretteo. Bute era un argonauta che partecipò alla caccia del vello d’oro insieme agli altri argonauti. Durante il viaggio di ritorno, passando vicino all’isola delle sirene, il loro canto cominciò ad ammaliare l’equipaggio.
Mentre gli argonauti si allontanavano dai remi, Orfeo, con la sua cetra, suonò un ritmo così veloce da sovrastare il canto delle sirene. Bute si gettò in mare, attratto dalle sirene, rischiando di annegare. Afrodite lo trasse in salvo, facendolo suo amante e dando alla luce Erice, destinato a diventare re e imbattibile atleta pugilistico, allievo del gigante stesso, Erice. Sfida chiunque volesse misurare la sua forza, Ercole giunse in Sicilia con la mandria dei buoi di Gerione e fu sfidato da Erice, mettendo in palio la città contro i buoi. Ercole vinse l’incontro, uccidendo Erice e prendendo possesso della città, che lasciò alla popolazione siciliana e al diretto discendente di Erice, proseguendo il suo cammino.
TITANO DAI TRATTI INVISIBILI
Non vi sono descrizioni dettagliate dell’aspetto fisico di Erice. Egli viene descritto come un uomo dalla forza erculea e uno dei più alti del suo tempo, con una statura leggendaria di 100 metri. Tuttavia, queste descrizioni sono più miti che realtà.
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Storia di erice
Erice divenne re degli Elimi, un antico popolo della Sicilia occidentale. La tradizione antica li descrive come discendenti degli antichi coloni troiani che scapparono dalla città in fiamme. Secondo lo storico Tucidide, la città di Erice fu fondata nell’VIII secolo a.C.
La sua posizione strategica la rese contesa dai Cartaginesi, Siracusani e infine dai Romani. Oggi, Erice è un borgo della provincia di Trapani. Le prime costruzioni risalgono all’età del bronzo, con piccole capanne sparse ai piedi della montagna, che divenne la personificazione del gigante Erice (infatti chiamata Monte Erice).
Secondo il mito, fu proprio Erice a realizzare il tempio di Afrodite Ericina. Altri attribuiscono la costruzione a Enea, che decise di seppellire suo padre Anchise sul monte e poi fece costruire il tempio in onore di Afrodite, sua madre secondo il mito. Prima dell’occupazione romana, il tempio fu distrutto e saccheggiato, poi riedificato e chiamato Venere Ericina. Era venerata come divinità della fecondità, e nel tempio si allevavano colombe bianche sacre alla dea. Veniva praticata la prostituzione sacra, simile ai templi della dea Astarte.
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Dove vive questo titano
Alla fine del XIV secolo, dei contadini trapanesi scoprirono una caverna poco lontano dal luogo dove lavoravano. Curiosi, entrarono e videro lo scheletro di un uomo di immane grandezza con una clava in mano. Spaventati, fuggirono, ma raccontarono l’accaduto a tutto il paese, che accorse per vedere. Un coraggioso toccò la clava che si trasformò in polvere, lasciando un’anima di piombo. Anche le ossa si polverizzarono, restando solo un femore e tre molari. Anni dopo, Boccaccio riportò l’evento nella sua “Genealogia degli Dei”, ipotizzando che fosse Polifemo o Erice, figlio di Bute. Altri pensarono fossero resti di un elefante preistorico.
Erice, con il suo legame con Afrodite, incarna il potere e la sacralità degli eroi greci. La sua leggenda, intrecciata con quella di Ercole, rappresenta la forza e il coraggio, valori fondamentali nella mitologia greca. La sua storia continua a vivere attraverso le rovine di Erice e il ricordo dei suoi atti eroici, simbolo eterno di potenza e divinità.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!