Chi erano le divinità egizie ancestrali? Cosa significano?
Le prime civiltà che popolarono l’Egitto adoravano elementi naturali e animali che avevano intorno, poiché erano utili e conosciuti, assimilando alle iniziali divinità egizie. Essendo le prime divinità erano legate al lavoro agricolo e alla vita quotidiana. Ad esempio, Mehet-Weret, la “vacca celeste“, rappresentava i bovini utili nei campi e produttori di latte, mentre Bastet, la dea gatta, proteggeva i granai dai topi, evitando pestilenze e carestie. Gli ibis, invece, erano associati alla lotta contro i serpenti.
Man mano che la civiltà egizia avanzava, queste divinità zoomorfe venivano assimilate da altre divinità, cambiando spesso nome a seconda del distretto (Nomoi) in cui venivano adorate. Un esempio è Kentamentyu, una divinità ancestrale venerata nella città di Abido. Considerato il protettore dei morti, veniva raffigurato come un cane dal pelo rossiccio con grandi orecchie e lunga coda. In seguito, Kentamentyu fu assimilato da Osiride, il dio dell’oltretomba, diventando Osiri-Kentamentyu.
Sebbene somigliasse ad Anubi, il guardiano delle necropoli con testa di sciacallo, la testa di Anubi era nera come il bitume, usato per conservare meglio i corpi delle mummie. Nella città di Cinopoli (città dei canidi), le maggiori divinità avevano tutte l’aspetto di cani. A partire dal Nuovo Regno, vennero raffigurate con corpo umano e testa di cane.
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ANIMALI O DIVINITA’
Nella mitologia egiziana e alle divinità egizie, agli animali venivano attribuiti caratteri divini legati alla fertilità e alla fecondità per augurare abbondanza. Impwt, dea ippopotamo, rappresentava le stagioni dell’anno per i raccolti, mentre Apis, il toro nero, era tra le più antiche divinità egizie. Altre divinità zoomorfe includevano coccodrilli, serpenti, babbuini, cani, gatti, leoni e arieti. I sacerdoti, conoscitori dei segreti rituali religiosi e magici, proteggevano la loro terra dai nemici, che cominciavano a insidiarla per la sua abbondanza di cibo e risorse naturali.
Le divinità guerriere, come la dea leonessa Sekhmet, affiancavano il faraone nelle sue imprese. Nei culti dei morti, oltre agli dei maggiori, c’era Kebechet, colei che versa l’acqua fresca per dissetare i morti, considerata figlia o sorella di Anubi. Il dio Upunt illuminava il cammino dei morti tenendo in mano la luna.
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Religione mesopotamia e divinità egizie
La storia dell’antico Egitto inizia nel IV millennio a.C., con popolazioni provenienti dal Sahara neolitico, un tempo verde e rigoglioso. Con la desertificazione, il Nilo acquisì enorme importanza, attirando le genti che migravano dal Sahara in cerca di acqua. Queste popolazioni portarono con sé arti, tecniche di coltivazione e divinità zoomorfe neolitiche, oltre a usi funerari. Già allora si seppellivano i morti con gli oggetti usati in vita.
Con la crescita della popolazione, nacquero le prime caste sacerdotali e sovrani, e si formarono i Nomoi, dividendo l’Egitto in Alto e Basso Egitto. Il fondatore della prima dinastia fu Narmer nel 3000 a.C. Prima, le tombe erano semplici tumuli chiamati “monticelli di Ra”, segnalati da una stele con iscrizioni e offerte, a volte circondate da mura. Il faraone Djoser iniziò a costruire tombe più visibili, erigendo il primo tumulo di pietra con quattro gradoni, poi aumentati a sei, creando la prima piramide. Le piramidi successive furono ancora più grandiose e immortali.
Le divinità egiziane conosciute per nome sono circa 1500, senza contare quelle non ben identificate. Per ogni cambiamento climatico, azione, lavoro, giustizia, morte, guerre e perfino per il pensiero e la parola, esisteva una specifica divinità protettrice. Ad esempio, Ptah era il dio della creazione, del pensiero e della parola. La mitologia egizia rimane affascinante e misteriosa.
La fine della religione egizia fu segnata dalle molte occupazioni straniere: prima i Persiani, poi Alessandro Magno e infine i Romani, che distrussero l’ordine sociale e politico sostenitore della religione egizia, portandola alla sua fine.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe