Bastet: La Dea Gatto della Mitologia Egizia
Bastet, una delle divinità più venerate dell’antico Egitto, era principalmente adorata come protettrice delle donne, dei neonati e dei gatti. Raffigurata con la testa di un gatto o come un gatto nero, il suo culto era particolarmente forte nella città di “Par Bastet,” nota ai greci come Bubastis, situata nel Basso Egitto presso il delta del Nilo.
BASTET: SIMBOLO SOLE E LUNA
Le origini di Bastet risalgono alla II dinastia, quando era inizialmente rappresentata come un gatto selvatico, simbolo di protezione delle terre fertili del Nilo e delle paludi circostanti. Con il tempo, la sua immagine evolse: intorno al 1500 a.C., fu raffigurata come un gatto domestico, ornato di orecchini e collane, e intorno al 600 a.C., iniziò a essere rappresentata con il corpo di una donna e la testa di gatto.
Questo cambiamento simbolizzava la transizione di Bastet da una divinità solare, associata al calore mattutino del sole, a una divinità legata alla luna e alla femminilità, governando aspetti come l’amore, la sessualità e la protezione domestica.
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Connessione con Ra e Sekhmet
Bastet era considerata la figlia del dio sole Ra e rappresentava il suo occhio, portatore del calore benefico del sole mattutino.
Sua sorella Sekhmet, invece, incarnava il sole bruciante e devastante del deserto, simbolo di guerra e distruzione. Esiste una leggenda che racconta come Ra, deluso dal comportamento degli uomini, mandò Hathor, che si trasformò in Sekhmet per punirli. La furia di Sekhmet era inarrestabile e solo attraverso l’inganno, facendo ubriacare la dea con una mistura di birra e polvere rossa, fu possibile placarla. Quando Sekhmet si risvegliò dal suo sonno, assunse la forma di Bastet, diventando la dea benevola e protettrice che gli Egizi adoravano.
Il culto di Bastet era diffuso in tutto l’Egitto, con numerosi templi dedicati a lei, ma il più imponente si trovava nella città di Bubastis. Qui, ogni anno, si tenevano grandiosi festeggiamenti in onore della dea, che attiravano migliaia di donne da tutto il paese. I festeggiamenti includevano canti, danze e sacrifici, con cortei di barche che solcavano il Nilo e banchetti dove si consumavano grandi quantità di birra. Questi eventi, in molti aspetti, ricordano le moderne celebrazioni della festa della donna.
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Gatto Sacro e Protettore
Il gatto, animale sacro per gli Egizi, era venerato come incarnazione di Bastet e protettore delle case e dei granai dai topi, prevenendo carestie ed epidemie. Alla morte di un gatto, il suo padrone si rasava le sopracciglia in segno di lutto, che durava fino alla ricrescita delle stesse. I gatti defunti venivano mummificati e sepolti nei templi di Bastet, spesso accompagnati da topi anch’essi mummificati, affinché non mancasse loro il cibo nell’aldilà. Sono stati ritrovati numerosi cimiteri con migliaia di piccole mummie di gatti, testimonianza del profondo rispetto e dell’importanza di Bastet nella cultura egizia.
Bastet: Dea dell’Amore e della Sessualità
Oltre a essere protettrice delle donne e dei neonati, Bastet era anche considerata la dea dei profumi, della femminilità e della sessualità. Le donne egizie si rivolgevano a lei indossando amuleti con la sua immagine, per assicurarsi fertilità, gioia e una protezione sicura durante il parto. Bastet era associata alla dolcezza e alla ferocia, riflettendo il duplice aspetto dei gatti, che possono essere al contempo affettuosi e vendicativi. Questo dualismo era perfettamente incarnato nella sua figura, rendendola una divinità complessa e amata.
Bastet, la dea gatto della mitologia egizia. Culto, diffuso e venerato in tutto il paese, testimonia l’importanza del gatto non solo come animale sacro, ma anche come simbolo di protezione, femminilità e fertilità.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!