Cu-Sith, animale celtico: l’accompagnatore nell’aldilà – Mitologia celtica
Cu- Suth e una creatura della mitologia celtica, un animale celtico: cane spaventoso. In modo particolare lo ritroviamo come un celtico simbolo nella religione scozzese e irlandese.
Cu- Suth è un cane da caccia di grandi dimensioni, della stazza di un vitello, con il pelo duro e ruvido che gli ricopre il corpo. Nero, come la notte senza né luna e neè stelle, ma con delle sfumature verdi e bianche in alcune parte. Ha un orecchio rosso che si intravede durante la notte mentre sfreccia tra selve, montagne e foreste. La sua zampa e grande quanto la mano di un uomo e possiede una lunga coda che è arrotolata sulla schiena, rivolta all’insù.
Non esiste un solo Cu- Suth. Questa razza di cani celtici è antica ed è un misto tra demoniaco e benevole.
Tra le caratteristiche più interessanti di questo animale celtico ci sono le loro gambe ricoperte interamente di radici.
L’aspetto è spaventoso. Il suo sguardo è feroce. I suoi occhi sono illuminati da una strana luce, scintile infuocate.
Cos’è uno Cu- Suth? Si tratta di uno spirito messaggero di morte! Comunica telepaticamente con le persone che sono in fin di vita. Incontrando il suo sguardo tutto appare chiaro. Compare ogni volta che c’è una persona che sta per morire o è in fin di vita. Lo si può vedere anche quando nel vostro destino è in arrivo una sciagura.
Il suo compito è quello di accompagnare le anime nell’adilà, compito similare al “Trito Mietitore”, cioè la morte. Ed infatti rappresenta la morte nella mitologia celtica.
CANE DELLA MORTE
Cù-Sìth significa: cane fatato! Vaga di giorno e di notte nelle Highlands Scozzesi visibile, per chi non sta per morire, come un’ombra macchiata di rosso. Vaga nelle brughiere ventose confondendosi con sterpi e cespugli. Nelle paludi, agli incroci delle vie e nei cimiteri.
Tremate se udite il suo ululato eseguito con 3 ululati così forti che si sentono a chilometri di distanza. I Vichinghi potevano udirlo addirittura in mare e ciò preannuncia disgrazia o una terribile tempesta.
Chiunque riconosca l’ululato di Cu- Suth, l’animale celtico, deve correre a nascondersi in un posto sicuro, invisibile ai suoi occhi e al suo olfatto. Gettarsi in acqua e sommergersi, prima che emetta il terzo ululato. Chi non lo fa sarò sopraffatto dal terrore e muore di paura.
Le donne che allattano i neonati devono essere rinchiuse per impedire che lo spirito le porti via e le imprigioni in un tumulo sepolcrale. Qui esse sono poi costrette a fornire latte materno per il popolo dei tumuli, cioè gli spiriti vivono sotto terra, quali i: Daoine Sith.
Nella mitologia celtica, il Cu- Suth è un cane della morte, ma vi è anche un fatto che porta sventura il: Cat Sith. Quest’ultima è un’entità malvagia e annunciatore di sventura, un po’ come il nostro gatto nero. Solo che il Ca Sith ruba le anime dei morti.
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Mitologia celtica: il cane dei due mondi
Il Cu-Sith è una creatura fatata che vive tra il terreno e l’oltretomba, tra i due mondi separati da un sottile velo. Qu ivi possiamo trovare anche: fate, folletti e gnomi. Personaggi che appartengono a un mondo soprannaturale, come questo animale celtico, che hanno una maggiore facilità nel comparire in questo mondo e sparire poi nell’altro.
Nella mitologia celtica questo personaggio influenza la vita degli esseri umani e instilla la paura. Il popolo celtico prestava la massima attenzione al cane della morte, specialmente durante le battaglie nelle foreste o in mare.
Il suo mito è stato tramandato da persona a persona, di generazione in generazione, giungendo fino a noi. Ancora oggi c’è chi è sopravvissuto ad una sventura affermando di aver avvistato un Cu-Sith. Nei giorni di Samhain e in quelli di Imbolc, in pieno inverno, in tanti hanno udito il suo ululato durante scampagnate nelle foreste.
C’è chi dichiara di aver trovato le sue grandi orme in spiaggia prima che spuntasse il Sole, all’aurora.
Questo animale celtico è uno spirito che spiega le morti improvvise, come anche l’ascesa nell’adilià dei guerrieri che morivano in battaglia. Queste anime che non potevano trovare pace venivano prese dal Cu-Sith e i parenti potevano poi capire che essi erano morti, proprio perché questo cane spaventoso si faceva intravedere durante il giorno o la notte.
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Allontanare il Cu-Sith
Per mantenerlo lontano lo si può intimorire solo con il ferro e il sale, anzi con il sale celtico. Per questo spesso nelle antiche “celtic house” era tradizione posizionare fuori la porta: uno scudo o arma che era completamente di ferro. Durante le guerre o quando le tribù erano in lotta, per evitare che il nemico usasse queste armi, esse venivano sostituite con dei simboli in ferro.
Un altro metodo molto comune e usatissimo era quello di usare il sale celtico. Esso veniva steso in un cerchio che circondava la casa. Nelle notti senza luna invece si gettava il sale celtico a manciate dalle finestre o porte, da qualsiasi “apertura” potesse essere usata da questo spirito.
Durante il parto il sale celtico veniva posto sotto il letto della donna oppure lo si poggiava sul suo ventre. Mentre le donne che allattavano portavano sempre con loro un sacchettino di questo sale addosso in modo da poterlo gettare contro il Cu-Sith se esso si palesava per rapirle.
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Icauno: dea del fiume e della fertilità – Mitologia celtica
Icauno o Icauna o ancora Icaunea è una divinità acquatica femminile della mitologia celtica. Di questa dea è stata ritrovata una sola iscrizione in antico gallico ad Auxerre in Borgogna.
Nella religione celtica gallica vi sono oltre 300 divinità. La maggior parte sono Genii Locorum, cioè Dei esclusivi di un determinato luogo che ha un’energia molto particolare.
La Icauna è appunto uno dei Genii Locorum che però ha acquistato, negli anni, una maggiore importanza diventando quindi una divinità minore.
L’Icauno è la dea che regna e protegge le acque del fiume Yonne e delle terre e monti che la circondavano. Un fiume che attraversa gran parte della Gallia (attuale Francia), ma che nasce nel Nord Europa. In tutto il suo percorso, dalle sorgenti fino al fiume Senna, di cui ne è un affluente, i devoti della dea rivolgevano le loro preghiere. Non era insolito che vi fossero fatte delle offerte, dediche e altri rituali.
DEA DEI FIUMI
Sulle iscrizioni su targhe di bronzo e stampi in terracotta, che al giorno d’oggi vengono ritrovate durante le ricerche archeologiche, si nota un culto forte. I devoti lasciavano perfino offerte in denaro nei loro santuari o che lanciavano nelle sue acque. Essi si identificano come degli ex voto come per i nostri santi cristiani).
Yonne affluente sinistro della Senna famoso fiume francese in cui regnava un’altra divinità che si chiamava Sequana possedeva il suo santuario che si elevava alle sue sorgenti dove vi erano anche piscine con acque curative.
Esistono anche altre dee ognuna per un fiume, come:
- Devona per il Fiume Devon
- Matrona per il fiume Marna
Per descrivere queste Dee vi sono solo alcune dediche e raramente si sono trovate delle statuine. Tutte impersonavano la fertilità delle acque che apportavano alla terra il rigoglio della vegetazione che li circondava.
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Guerre e dominio dei Celti
Icauno è una divinità fluviale del fiume Yonne adorata specialmente dal popolo gallico-celtico dei Sennoni la cui popolazione si formava e prosperava soprattutto attorno ai fiumi i Sennoni. Essi si fermarono in Italia nelle zone dell’Emilia Romagna e Marche, vicino ai fiumi Montone fino all’Esino.
L’antica città di Autessiodurum è stata il centro di questo popolo in Gallia vicino a Lugdunensis (la fortezza di Lugh un altro dio guerriero celtico nella mitologia celtica). I Sennoni furono degli acerrimi nemici di Roma, invadendola e saccheggiandola guidati dal condottiero gallo capo dei Sennoni Brenno. Lui unificò tutte le tribù e per oltre 100 anni tra i due popoli ci furono numerose battaglie fino al famoso scontro del Sentino introno al 295 A.c. In questa occasione, i Sennoni, furono radicalmente debellati e scacciati.
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Colonie celtiche: il druido
Nel “De bello gallico” di Cesare, si descrive la popolazione gallica come un insieme di piccole e numerose tribù. Ognuna con il suo stato. Composto da poche centinaia di persone. Nella loro religione adoravano un vasto phanteon di Dei e Dee che formavano la mitologia celtica.
Divinità legate alla natura, agli alberi, ai laghi e fiumi. Per lo più sono Dei a noi sconosciuti per via delle poche informazioni che si ci sono giunte, anche perché il popolo celtico, non avendo una scrittura, trasferiva la sua religione solo oralmente.
Però è possibile avere una idea della loro religione appunto dai ritrovamenti di statuine, effigi, sculture e dai simboli. Il simbolo celtico ha permesso di ricreare una cronologia dei loro miti.
La cosa interessante è che per il popolo celtico è appunto importante la presenza di: mari, fiumi e laghi che sono alla base della vita. La vegetazione è la connessione con le acque diventa uno dei principali principi di questa religione.
Per esempio Odino è una divinità della mitologia celtica che però ha a che fare con l’acqua poiché esso venne appena a testa in giù proprio sulle acque primordiali o della vita.
Tramite le iscrizioni e simboli votivi, che spesso erano eseguite dai druidi, è stato possibile ricostruire il loro passaggio e gli spostamenti sui diversi territori.
Ogni tribù aveva il suo druido e questo perché essi celebravano i riti religiosi per ingraziarsi gli Dei e decidevano come e quando fare sacrifici di animali o umani. Spargere il sangue placava le ire degli Dei che in qualche modo erano stati offesi. Permetteva loro di vincere le battaglie, prosperare. Il druido fungeva da giudici, maestri e consiglieri.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!