Tah-Tah-Kle-Ah: le donne gufo dei nativi americani
Tah-Tah-Kle-Ah, conosciuta come la donna gufo, è una figura leggendaria della tribù Yakama, che abitava nella regione di Washington. Le donne gufo erano creature cannibali che si nutrivano di esseri umani, soprattutto bambini.
I nativi credevano che prima della creazione dell’uomo esistesse un’altra era, popolata da esseri mostruosi metà uomini e metà animali. Di questi esseri rimasero solo cinque donne gufo, tutte sorelle, che abitavano in grotte buie e scure. Avevano abitudini notturne, uscivano di notte per cacciare e trovare cibo. Si nutrivano di serpenti, lucertole, piccoli roditori e talvolta anche di esseri umani, che attiravano con la loro voce ingannevole. Una leggenda narra che nella tribù Shasta della California rapirono un bambino. Fortunatamente, non lo mangiarono, ma lo allevarono. Dopo qualche anno, il bambino divenne un ragazzo e, approfittando dell’assenza delle donne gufo che erano a caccia, riuscì a scappare e tornare alla sua tribù.
SPAVENTOSE DONNE GUFO
Le donne gufo erano molto più alte di una normale donna, con un aspetto invecchiato e somigliante a grandi gufi. Imitavano la voce umana per non essere riconosciute. Anche quando venivano riconosciute, erano temute e trattate cordialmente per evitare maledizioni. Due delle cinque sorelle furono uccise e i loro occhi furono usati per creare la specie dei gufi. Da quel giorno, le altre sorelle non furono più viste, anche se alcuni sostengono di averle avvistate. In molte tribù dei nativi americani, i gufi rappresentano la morte.
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La battaglia dei guerrieri
Un guerriero indiano camminava per il bosco risalendo il fiume per andare a caccia di cervi con altri uomini per rifornire di cibo la tribù. Sparpagliandosi tra gli alberi, rimase solo. Si fece sera e decise di fermarsi nel bosco, aspettando il giorno. Tah-Tah-Kle-Ah, una vecchia malvagia donna gufo, sentì le voci degli uomini che si chiamavano nella notte e capì che un cacciatore si era perso.
Con le sue sorelle, decise di trovare il cacciatore. Vedendole, il cacciatore si nascose in una grotta nella roccia, dove poteva vedere chi si avvicinava. Preparandosi a riceverle, il guerriero prese lo stomaco del cervo che aveva ucciso durante il giorno e lo riempì del sangue dell’animale. Pose lo stomaco all’imboccatura della grotta. Una donna gufo scrutò nella grotta e, non capendo cosa aveva davanti, ebbe paura. Pian piano, si intrufolò nella grotta e con la punta del suo bastone forò lo stomaco del cervo, facendo schizzare il sangue che le finì addosso. Spaventata, indietreggiò e cadde dalla rupe, finendo sui massi e poi nel fiume, dove affogò.
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Vecchia donna: totem
La Lachuza è una strega messicana rappresentata da una vecchia donna con il volto di un volatile, un gufo o una civetta. Vaga di notte e attacca le persone per vendicarsi di un torto subito molto tempo fa. Se la Lachuza vuole catturare qualcuno, lo segue fino a casa e, sedendosi vicino alla porta, emette vagiti simili a quelli di un neonato. Quando la vittima esce per vedere cosa succede, viene rapita e portata lontano per essere divorata. Gufi e civette sono spesso associati ma sono due diverse specie di uccelli notturni.
Spesso simboleggiano la sfortuna e la morte. Nella mitologia greca, il gufo era associato alla dea Atena, simbolo di saggezza e chiaroveggenza, e stava sempre con lei appollaiato sul suo braccio. Per gli indiani nativi americani, il gufo non rappresentava solo sventura, ma spesso era considerato una guida spirituale, capace di vedere oltre il mondo degli spiriti e dei sogni. Avevano molta conoscenza e riuscivano a smascherare bugie e inganni.
La leggenda di Tah-Tah-Kle-Ah riflette la profonda connessione tra i nativi americani e le entità naturali. Le donne gufo, come totem, incarnano questa relazione, rappresentando una forza della natura da rispettare e temere. La dualità delle donne gufo, che combinano aspetti benevoli e malvagi, rispecchia la complessità del mondo naturale e le credenze spirituali delle tribù indigene. Le storie di Tah-Tah-Kle-Ah non solo spiegano fenomeni naturali, ma insegnano anche lezioni morali e culturali, tramandando saggezza e tradizione attraverso le generazioni.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe!