Uroboro, Oroboro, Ouroboros amuleto – conoscenza dei misteri invisibili
L’Ouroboros o Oroboro viene chiamato anche Uroboro o Uruboro. Amuleto che indica infinito, immortalità, ciclicità. Esso è il sigillo del tempo. In magia è considerato come un vero e proprio: simbolo o rappresentazione del tempo.
Il suo nome viene del greco che significa: coda mordace. Si tratta di un amuleto mistico che viene rappresentato da un serpente che si morde la coda formando un cerchio perfetto. Rappresenta l’eterno ciclo della morte e rinascita.
Potere che divora sé stesso e rinasce, che cambia con una nuova energia e un nuovo vigore. Susseguirsi della vita e della morte, del giorno e la notte, senza fermarsi mai.
A volte viene rappresentato con due serpenti che si mordono la coda reciprocamente formando comunque un cerchio che significa la divisione della materia. A volte rappresentato da un drago alato che si morde la coda. Indica la forma volatile. Mentre altre volte è un drago incoronato ed indica la pietra filosofale. L’uroboro viene esibito anche come talismano e amuleto di purificazione che unisce gli opposti armonizzandoli, come lo yin e lo yang.
SERPENTE SIGNIFICATO ANTICO
In tutte le mitologie il serpente viene raffigurato in tanti modi. La sua particolarissima natura, cioè quella di cambiare pelle, indica il potere, a lui dato, di cambiare vita ogni anni. Esso lascia la sua pelle vecchia di un anno, per poi avere quella nuova.
Tale rigenerazione è stata impressa poi nell’Uroboro che lo rappresenta perfettamente. Tra l’altro possiamo dire che esso ha un significato del tempo che indica: passato, presente e futuro.
L’uroboro è presente nelle tradizioni gnostiche, ermetiche, alchemiche, massoniche e in tanti altri culti misterici.
In alchimia rappresenta lo spirito di Mercurio e il processo di purificazione della materia. Rappresenta l’evaporazione, il raffreddamento e la condensazione. Simbolo di evoluzione e cambiamento.
LEGGI ANCHE: Simbolo di Odino: il Triskelion, chiedi protezione
Mitologia egiziana
L’Uroboro ha origini antichissime. Conosciuto anche nell’antico Egitto, ma la sua storia più antica nasce nel centro e Nord Europa, lo ritroviamo infatti nella mitologia italica e in quella celtica. Un simbolo talmente antico che non è databile, ma lo vediamo utilizzato molto durante l’Impero romano.
Esso è inciso anche nel secondo sacrario che conteneva il sarcofago di Tutankhamon. Qui appare due volte come illustrazione del testo funerario che rappresenta Osiride che si accorpa con Ra e rinasce. Rinasce come Ra.
Un’altra famosa immagine si trova disegnata su un papiro ritrovato nella sua tomba e al suo interno vi è Horus Bambino. In entrambe le rappresentazioni i serpenti che formano l’uroboro sono manifestazioni del dio Mehen: il serpente buono e benevolo che protegge la barca solare di Ra.
Mehen significa: colui che è arrotolato. Questo dio avvolgeva, con le sue spire, il dio del sole per accompagnarlo durante il viaggio notturno nella duat e per salvarlo dal malvagio dio Apopi, altro serpente raffigurante il male.
LEGGI ANCHE: Stella a Sei Punte: pentacolo, simbolo esoterismo, potere magico
Uroboro nella mitologia norrena
Nella mitologia norrena il serpente Jormungandr, uno dei tre mostruosi figli di Loki e la gigantessa Angrbooa, venne gettato nel pozzo di Mimir da Odino. Una profezia gli aveva annunciato che i figli di Loki avrebbero procurato distruzione nel mondo. Il serpente crebbe così tanto da avvolgere il mondo nelle sue spire precipitandolo nelle profondità marine. Lui era una delle creature più potenti e temute dagli dei scandinavi. Il suo avvolgere il mondo rappresenta il ciclo eterno della vita e della morte, la saggezza e conoscenza inaccessibile agli uomini. Tale simbolismo è stato quindi raffigurato nella forma dell’uroboro.
LEGGI ANCHE: Quadrato magico del Sator, magia esoterismo
Associazione con satana
Nel libro dell’apocalisse satana è definito un serpente antico che accusa gli uomini di giorno e di notte davanti a dio.
Il diavolo o le forze del male sono spesso descritti come dei serpenti striscianti, velenosi, che si nascondono sotto terra e quindi creature infernali. Essi inducono le persone in tentazioni e gli fanno conoscere i piaceri più nascosti dell’animo umano. Il serpente rappresenta il bene e il male.
L’uroboro è un simbolo gnostico dell’iniziazione dei maghi e occultisti, delle streghe e massoni. Nel suo cerchio è raffigurata la stella del re Salomone. Alcune sette adoravano il serpente del giardino terrestre che aveva dato agli uomini la conoscenza. Gli gnostici erano un movimento filosofico religioso occultistico presente in epoca ellenistica romana del III secolo d.C.
La gnosi significa conoscenza rivelata dei misteri divini e invisibili. Una conoscenza che è sotto gli occhi di tutti, ma solo pochi individui comprendono.
LEGGI ANCHE: Simboli magici: cerchio, triangolo, quadrato, significato, uso, esoterismo
Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.