La lancia del destino o lancia di Longino: esoterismo
La lancia di Longino o lancia del destino è un importante simbolo del cristianesimo. Questa è la lancia con cui Gesù fu trafitto al costato dopo la sua crocefissione. Longino pare fosse il nome del soldato che compi l’opera. L’episodio viene descritto nel vangelo di Giovanni, ma non viene citato il nome del soldato restando anonimo. In seguito, il suo nome, venne rivelato da un altro vangelo quello di Nicodemo. Il nome intero del soldato era: Caio Cassio Longino (in latino Longhinis).
Ci sono tante storie che accompagnano questa lancia. In alcune nazioni viene descritta come la punta di una lancia in ferro con il centro vuoto in cui era stato fissato un chiodo con dei fili di rovi, gli stessi che il Cristo indossava sul capo come punizione.
Una delle copie, poiché non è mai stato scoperto dove sia finita la vera, cioè l’originale “lancia di Longino”, si trova nella basilica di San Pietro in Vaticano, a Roma. Un’altra invece è all’interno del museo imperiale a Vienna. Un’altra ancora si trova ad Antiochia in Armenia. C’è poi quella donata da Carlo magno a Costantino e da quest’ultimo a Luigi IX re di Francia, detto il Santo, che la portò in patria al ritorno della sua prima crociata. Tuttavia quest’ultima fu smarrita durante la rivoluzione Francese.
C’è da dire che questo “Longino”, che diede la morte a Gesù sulla croce, viene venerato come Santo dalla chiesa cattolica.
IL CRURIFRAGIUM
L’episodio dal vangelo Di Giovanni 19,31,32,33,34, venne cosi raccontato
Era il giorno in cui i Giudei si preparavano a celebrare le festività per il shabbàt, il sacro sabato e poiché dovevano togliere i corpi dei condannati sulla croce, chiesero a Pilato di potergli spezzare le gambe per accelerare la loro morte.
Apriamo una piccola parentesi: la morte in croce era molto lenta, dolorosa. I condannati di solito morivano di fame o di sete, di problemi cardiaci e circolatori proprio a causa della posizione. Per ipovolemia che avveniva a causa di perdita di sangue e liquidi. Oppure per asfissia, dovuta appunto alla postura. er questo, per velocizzare la morte, esisteva la pratica chiamata: Crurifragium, che consisteva appunto nello spezzare le gambe. Perché era tanto in “voga”? Diciamo che era quasi un atto di pietà verso i condannati a morte. Le gambe rotte permettevano al condannato di non avere più il sostegno del peso del corpo sui secondi chiodi. Il peso era quindi sostenuto interamente dalle braccia che, per la tensione, tiravano i muscoli del petto e della schiena comprimendo i polmoni. Ciò provocava quindi il soffocamento. La morte era più rapida e avveniva in poche ore.
Torniamo al passo del vangelo: dopo che Ponzio Pilato diede il suo benestare, un drappello di soldati si occuparono del Crurigrafium. I primi a subirlo furono i ladroni posti ai lati di Gesù Cristo. Si avvicinarono a lui, ma si accorsero che era già morto. Uno dei soldati con la sua lancia gli trafisse il costato per accertarsene. Dalla ferita uscirono sangue e acqua.
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Il miracolo di Longino
In altri vangeli si dice che Longino aveva una grave infezione agli occhi e al volto. Per questo non si rese conto che Gesù Cristo era già morto. Convinto che fosse ancora vivo, per pietà decise di non spezzargli le gambe, ma di trafiggerlo in modo che morisse subito. Quest’atto di pietà venne ricompensato da Gesù. Il sangue e l’acqua che sgorgarono dalla ferita della lancia di Longino schizzò sul viso del soldato guarendolo, istantaneamente, dall’infezione.
Longino, rendendosi conto del miracolo, raccolse il sangue misto alla terra sotto la croce conservandolo.
Longino, insieme al suo capitano, fece la guardia al santo sepolcro e vide la resurrezione di Gesù. Questo secondo miracolo lo convinse a convertirsi al cristianesimo portando con se le reliquie che aveva recuperato e predicando la parola di Cristo. Tornato poi in Italia, dato che era un soldato di origini romane, attirò attorno a sé molti discepoli. Arrestato dalle guardie romane fu martirizzato dal prefetto Ottavio che ordinò di togliergli tutti i denti e tagliargli la lingua in modo che lui non potesse più predicare. Cosa che non fece, infatti si esprimeva a gesti e i suoi discepoli riuscivano a formare frasi complete con le sue indicazioni. Ciò lo portò alla morte, nel senso che venne nuovamente arrestato e martirizzato con la pena di morte per decapitazione. In seguito venne definito santo e la sua lancia divenne una sacra reliquia.
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Lancia occulta e mistica: falsa o vera?
La leggenda vuole che la lancia che ha toccato il corpo e il sangue di Cristo, abbia assunto dei poteri mistici e occulti. Chiunque la possedesse o la toccasse sarebbe diventato un infallibile invincibile condottiero.
Infatti pare che fosse in possesso di molti Re durante le loro battaglie. Giunse poi in Europa, ma non è chiaro quale fosse l’originale.
La leggenda vuole che un soldato, un templare, venuto in possesso della Lancia di Longion, abbia deciso di seppellirla poiché essa era ambita da soggetti con poteri oscuri.
La sua ricerca venne fatta addirittura da Adolf Hitler, appassionato di esoterismo, occultismo e magia nera. Quando lui occupò l’Austria trafugò la lancia di Longino o almeno quella che si pensasse fosse l’originale. Essa venne portata a Norimberga, nella chiesa di Santa Caterina, conservandola gelosamente in una nicchia costruita apposta per la sacra reliquia e facendola presidiare dalle SS. Durante la guerra mondiale fu conservata in un bunker segreto. Quando avvenne la liberazione dalla parte degli alleati Americani, la lancia fu riportata a Vienna
Simbolismo della lancia di Longino
Ora che abbiamo parlato della storia di questa lancia, vogliamo specificare quale sia la sua vera natura e come mai è diventata una reliquia o elemento mistico.
Nel vangelo o meglio in tanti vangeli c’è scritta la storia di questo episodio in cui un soldato, un centurione, trafisse Gesù Cristo. Tuttavia tale storia potrebbe essere totalmente falsa.
Infatti questo racconto è uguali alla storia dell’impiccagione o sacrificio di Odino.
Sacrificio di Odino – la vera storia della lancia del destino
Odino, il padre degli Dei Celtici o norreni, gli Asi, decise di impiccarsi come sacrificio supremo per l’umanità (cosa similare al sacrificio di Cristo). Tale sacrificio doveva avvenire per punire la sua superbia e arroganza, ma anche per la sua grande fame di conoscenza. In fondo solo la morte porta ad avere la conoscenza piena della vita che sta terminando.
A questo punto Odino si impiccò a testa in giù, nel senso che si legò i piedi in modo che la morte avvenisse lentamente. Durante il suo supplizio si accecò un occhio e con una lancia (che potrebbe essere poi la famosa lancia del destino) si trafisse il costato. Dalle ferite uscì del sangue che finì nelle acque ai piedi dell’albero sacro. Dal suo sangue nacquero poi le rune che sono simboli per predire il futuro, ma rappresentano anche la conoscenza universale.
Trascorsi 9 giorni e 9 notti, Odino resuscitò dal suo sacrificio divenendo immortale e tornando nel mondo degli uomini.
Ora traete voi le vostre conclusioni. La lancia del destino è il nome originale che interessa appunto il racconto di Odino. Mentre la lancia di Longino è una lancia che viene anch’essa definita lancia del destino, ma che interessa la vita di Gesù Cristo. Non va dimenticato che la religione cattolica, proprio per sopprimere i racconti e i miti religiosi pagani, ha continuamente, nel corso dei secoli, incorporato e assorbito sia rituali che leggende.
Un altro caso famoso è la santa Valpurga che in realtà incorpora una festa pagana di origine celtiche e norrene o germaniche.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.