Adrano: manifestazione delle eruzioni vulcaniche – mitologia
Adrano, in greco Hadranos, è una divinità greco-romana che impersona sia l’acqua che il fuoco. Prima personificazione del vulcano Etna. Qui nasce un po’ di confusione dato che si pensa che l’Etna sia la prigione di uno dei titani del fuoco.
In verità entrambi hanno ragione, ma andiamo per gradi.
L’Etna è un vulcano italiano, quindi per quale motivo entra nella mitologia greca? Torniamo a dire che oggi ancora oggi c’è una discussione in atto, ma che parte da un errore di traduzione o trascrizione.
Non è mai stato definito quale sia la mitologia iniziale: è iniziata prima la mitologia romana oppure quella greca. L’unica cosa che è certa è che la mitologia greca è stata definita iniziale perché loro sono stati i primi a creare una scrittura che potesse definire e trascrivere la loro storia. Tuttavia, dalle testimonianze recuperate direttamente dai siti archeologici, la mitologia romana è nata molto prima ed è stata trascritta in un secondo tempo.
Adrano è quindi il titano del vulcano dell’Etna ed è quello di derivazione romana che poi venne assorbito dalla mitologia greca. Adrano quindi è il vulcano, la manifestazione del fuoco e del magma oltre che dell’acqua (fenomeno che avviene in seguito ad un’eruzione a causa dei gas dispersi).
DIMOSTRAZIONE DEL DIO ADRANO
Il dio si mostrava con esplosioni vulcaniche e con pericolose alluvioni del fiume Simeto. Dio distruttore, devasta tutto quello che incontra ed è in grado di muovere la terra sciogliendola in puro fuoco.
La sua compagna era la ninfa Thalia, figlia di Efesto (vulcano per i romani). Si dice sia padre dei Palici, divinità gemelli del sottosuolo, ma pare sia più un padre convenzionale. Una leggenda narra che Talia fu rapita da Zeus nelle sembianze di un’aquila e dopo averla sedotta o amata, vicino al e rive del fiume Simete, la lasciò incinta.
Talia, per sfuggire alle ire della moglie di Zeus, Era, o per sfuggire al compagno Adrano dopo il tradimento si occultò nella terra, seppellendosi e nascondendosi sotto il suolo. Qui ebbe i figli, i Palici che hanno la forma dii crateri dove l’acqua ribolliva, probabilmente per le acque sulfuree.
LEGGI ANCHE: Chi è ecate? Divinità del caos, notte e della luna
Templio di Adrano
Queste divinità erano venerate nella parte orientale della Sicilia dove si trova la piana di Catania. Qui sorge il santuario dei Palici. Di loro ne parla Diodoro siculo. Di quel tempio si sono perse le tracce pare che fosse nelle vicinanze di un laghetto chiamato Naftia. Però abbiamo ancora descrizioni di come esso fosse. Nel tempio vi era un imponente statua del dio Adrano, amato e temuto in Sicilia. Ogni giorno si raccoglievano numerosi fedeli.
Il tempio era custodito da 1000 cani da caccia i Cirnechi. Animali mansueti che sopravvivevano anche delle offerte donate dai visitatori che portavano ogni tipologia di donazioni, specialmente cibo. Tuttavia i cani erano feroci con i ladri che volevano rubare le ricchezze del tempio. In quel luogo si facevano grandi giuramenti e a chi mancava alla parola data, era punito severamente con la morte o con la cecità.
LEGGI ANCHE: Marte: padre di Roma, progenitore del popolo romano
Forza prepotente di Adrano
Adrano era un Dio temutissimo per la sua feroce. Però era anche amato perché, in seguito alle sue manifestazioni, cioè alle eruzioni vulcaniche, il terreno era fertile e regalava ogni ben di Dio. Tutto quello che si piantava si raccoglieva in grande quantità.
Esisteva una raffigurazione della divinità. Della sua statua si conosce pochissimo, ma secondo i racconti lasciati da poeti, filosofi, menestrelli e scrittori era un uomo che indossava un elmo con visiera che gli nascondeva il viso. Il volto era modificato in una smorfia di ira e rabbia ed è per questo che era totalmente nascosto. Capelli e barba lunga. Possente e minaccioso. A torace nudo con indosso solo una runica che gli copriva la parte bassa del corpo, lasciando poi scoperte le gambe e i piedi nudi. La statua del Dio ha in mano una lunga lancia.
La sua effige, immagine, è impressa su una moneta sicula. Sul retro c’è poi un cane cirneco sacro al Dio. Questo era il suo animale simbolo che avvisava la popolazione di eventuali eruzioni vulcaniche.
Mito del dio Adrano
Adrano era un Dio che rendeva invincibili. Il suo furore si materializzava sul campo di battaglia ogni qualvolta si aprivano le porte del suo tempio. C’è un aneddoto dell’epoca in cui il furore del Dio aiutò a cacciare tutti i tiranni Greci dall’isola. I romani avevano molta paura di Adrano e quindi cercarono una soluzione per riuscire a controllarlo o a venerarlo. Preso coscienza che Adrano era incorruttibile e quindi avrebbe aiutato la popolazione sicula o chiunque ne ritenesse degno, pensarono bene di costruire un’alta muraglia attorno al tempio. Come a rinchiuderlo. Ciò avrebbe impedito il Dio di scendere in campo al fianco dei siculi. In seguito a questa “costruzione”, l’impero romano riuscì a conquistare l’intera Sicilia.
Adrano era venerato anche come Dio della guerra, al posto di Marte, e come Dio del fuoco.
LEGGI ANCHE: La lancia del destino o lancia di Longino: esoterismo
Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.