Demone che cava gli occhi… Storia vera – Demone spaventoso
Chi conosce i demoni del sonno? Quando non si dorme la notte, avvertendo un peso sul torace, udendo il respiro di qualcuno oppure quando si hanno incubi, chi pensate che sia?
Tra leggende, fiabe e favola, tra spauracchi e spaventose creature ogni cultura possiede il suo “demone del sonno”. Nella mitologia greca sono chiamati “incubi e succubi”, ma oggi vogliamo parlare di Sandman: L’uomo di sabbia, personaggio radicato nella mitologia celtica.
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Sandman, un nome che non fa paura
Attualmente, nel folclore del Nord Europa, questo demone del sonno è chiamato: sandman! Non è un nome che fa paura, letteralmente significa: Uomo di sabbia ed è un termine inglese.
Però l’uomo del sonno non appartiene alla cultura Inglese, ma principalmente a quella germanica per poi diffondersi anche nel Nord Europa. Questa figura era particolarmente temuta perché, al contrario di quanto oggi si creda, non è uno spirito benefico, anzi tutto il contrario.
Intanto scopriamo il vero significato del nome, che non nasce come sandman, che, torniamo a dire, è inglese. Il nome originario è germanico ed è: Dämon staub.
Cambiano poi i dialetti e ovviamente anche le traduzioni, si è iniziato ad abbreviare il nome per intero. Intorno al 1000 D.C veniva chiamato Monshap. Nel Nord Europa invece si invertirono le parole divenendo prima: Shap demon, poi: san mon e alla fine: sandman.
Tutto per ricollegare la figura all’uso di questa polvere magica che deve il suo nome originale a: polvere demoniaca.
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Chi è veramente Sandman?
Nonostante l’attuale leggenda è stata modificata in modo che sembri un esserino amabile, un folletto o elfo sorridente e benevole, sappiate che nella versione della mitologia celtica, risalente circa al 200 A.C, questo era un vero mostro, un demone spaventoso che cavava gli occhi.
Ecco la vera tradizione o leggenda di Sandman o Dimon Schtaup.
Si racconta che questo omino era terribile, vecchio e brutto, curvo e camminava con un bastone ed un sacchetto sulle spalle. Durante la notte cavava gli occhi ai bambini che non volevano dormire oppure li rapiva nascondendoli in un sacchetto dopo che essi erano addormentati profondamente. Alla fine li portava via con sé.
Tale storia veniva poi raccontata ai bambini per due motivi. Il primo era quello di non dare retta agli sconosciuti, una sacrosanta verità che ancora oggi è bene imparare da piccolissimi. Il secondo era quello di terrorizzarli in modo che, quando arrivava la sera, essi non uscissero o si allontanassero dalla casa per giocare fuori.
Nella mitologia celtica c’era poi questo modo di dire che viene ancora oggi usato in Germania: vai a dormire altrimenti questa notte verrà Sandman a strapparti via gli occhi e a farti vivere nel buio per sempre!
Però sappiate che Sandman è esistito veramente diventando poi un mito, una figura leggendaria terrorizzante. Nelle ricerche sulla mitologia Greca, abbiamo scoperto chi fosse.
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L’uomo errante
Le poche incisioni che ci parlano di Sandman risalgono all’incirca al 200 A.c. Tali incisioni sono state scoperte sia presso alcune megalite, cioè monumenti preistorici eretti in blocchi con disposizioni che richiamano: cerchi, costellazioni e via dicendo e altri altari che richiamano l’espansione dei visigoti.
Ad ogni modo in queste incisioni si parla dell’uomo errante che rapisce, uccide o strappa via gli occhi, ma come mai?
L’uomo errante si divide in due tipologie. La prima è un uomo senza fissa dimora che poteva essere un: druido, una persona dotta che viveva delle sue arti magiche e conoscenze medicinali o di erbe, per arrivare a soggetti che aveva il loro villaggio distrutto.
Però la seconda figura è più subdola, nel senso che la seconda tipologia di uomo errante viaggia per uno scopo bene preciso. Lui è una figura importantissima per l’espansione del popolo celtico, di vichinghi e del Nord Europa. Esistevano persone, nelle grandi Comunità, che erano scelte per andare in giro in terre sconosciute senza sapere cosa avrebbero trovato.
Venivano a contatto con altri popoli e culture con lo scopo di creare mappe, valutare quali fossero i villaggi o città più ricche da depredare, quali fossero le loro armi di difesa, quanti o quali fossero i componenti del villaggio da distruggere e le difese esterne. Se un villaggio era pieno di donne e contadini, di allevatori, che non si sapevano difendere, diveniva un punto da assalire. Mentre un villaggio con guerrieri, che fosse fortificato, era un luogo da lasciare stare.
Tornavano poi in patria, dopo mesi o addirittura anni, riportando mappe e le informazioni più utili. Non a caso i vichinghi sono passati alla storia come i più grandi esploratori e guerrieri, ma di certo non si inoltravano a gruppi di 100 o 200 persone, abbandonando i loro villaggi, in cerca di fortuna, sarebbe stato stupido. Infatti, molti film, fanno passare l’idea che questi guerrieri, una mattina si alzavano e andavano in giro senza un senso, cosa non vera.
Prima di organizzare delle spedizioni, c’erano gli “uomini erranti”, li possiamo anche definire: esploratori.
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Arma di difesa degli uomini erranti
Per passare come persone innocue, gli uomini erranti non trasportavano armi con sé, al massimo un falcetto che poi era l’arnese con cui i druidi tagliavano le piante, fiori ed erbe. Però avevano delle armi potenti vale a dire: polveri! Polveri in grado di: provocare sonnolenza, di accecare il nemico per diverse ore, lassative, polveri che bloccavano il respiro e provocano la morte per il gonfiamento delle vie respiratorie.
Ecco che da qui iniziano a notare dei tratti caratteristici similari a Sandman!
Ho scelto 2 racconti tra i pochi che sono riuscita a recuperare nelle diverse leggende germaniche e galliche.
La prima potrebbe sembrare divertente, se non fosse per il finale. Esisteva un valoroso guerriero, dal nome Alareiks, che divenne il re del suo villaggio. Invecchiando pensò di essere più saggio. Un giorno giunge un uomo errante. Vecchio e curvo, con vesti lacere, che voleva vendere delle pozioni. Tutti pensarono che fosse un druido oppure l’incarnazione di una divinità. Trovò ospitalità all’interno del villaggio dove vi rimase per qualche settimana.
Intanto ad Alareiks gli venne confidato che un uomo sconosciuto aveva derubato uno dei villaggi vicini, nel mese precedente. Ciò gli fece nascere dei dubbi e pensò che l’uomo errante aveva nascosto il bottino del furto. Una notte lo fece ubriacare e iniziò a fargli domande.
L’uomo errante sapeva di essere stato scoperto, ma usò uno stratagemma. Mise una polvere nel bicchiere di Alareiks che non si accorse di nulla. Quest’ultimo si addormentò poco dopo per poi svegliarsi in preda ai dolori di stomaco e scariche di diarrea. Correndo fuori dalla sua casa venne seguito dai soldati che stavano di guardia. Nella confusione, l’uomo errante fuggì. La moglie di Alareiks trovò della polvere o sabbiolina nel bicchiere del marito e capì l’inganno. Purtroppo Alareiks continuò a soffrire di queste scariche fino a morire di dissenteria qualche giorno dopo.
Rapimento di bambini
La seconda storia invece è spaventosa e la ritroviamo nel Nord Germania, Danimarca, parte est della Polonia, Finlandia e Norvegia.
Esisteva un uomo e una donna che vivevano di pastorizia. Avevano avuto 3 figli maschi, i primi due erano uno più possente dell’altro, e nonostante fossero ancora piccoli, erano molto forti. L’ultimo invece era piccolino e malaticcio. Al calar della sera arrivò, un giorno, un uomo con una barba lunga che chiese del cibo. La donna lo sfamò e l’uomo andò via nel buio.
Quella notte però successe qualcosa.
La mattina seguente venne ritrovato il bambino più esile con gli occhi cavati che raccontò quello che era successo. L’uomo sconosciuto era tornato, bussando alla finestra della loro camera e mostrando delle mele. Loro si erano svegliati ed erano usciti fuori per mangiarle. L’ultimo nato, quello più esile, notò della polvere sul frutto e fece solo finta di morderla. I bambini caddero immediatamente addormentati. Prima che lui potesse gridare, l’uomo gli mise una mano di fronte alla bocca e naso e improvvisamente si paralizzò.
A questo punto l’uomo prese i due bambini e li mise nel sacco. Si rivolse a lui e disse: di bambini malattici non me chiedono, questi due li posso vendere oppure addestrare, ma tu? Ti salvo la vita, ma farò in modo che tu non mi possa mai riconoscere. A questo punto gli cavò gli occhi.
Queste sono 2 storie che sembrano totalmente diverse, ma invece hanno un protagonista comune: L’uomo errante! Verità o fantasia non possiamo dirlo, ma c’è una certezza: la figura dell’uomo errante esiste ed era temuta! Esiste proprio grazie ai ritrovamenti delle incisioni che ne parlano.
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Perché l’uomo errante è stato “inciso”?
A farci questa domanda, cioè perché questa figura è stata incisa su altari e megaliti, non siamo stati noi, ma esperti del settore.
Le incisioni erano piuttosto rare per il popolo celtico e nomade, ma c’erano dei validi motivi quando si decideva di incidere: segni, simboli o storie, vale a dire: la pericolosità!
Questo uomo errante era una minaccia perché, nei secoli, si è compreso che era una figura che poteva: rapire bambini per rivenderli o portarli nel proprio villaggio in modo da aumentare la forza militare o lavoratrice. Allo stesso tempo era un esploratore che segnava i villaggi più deboli dove venivano sterminati uomini, donne e bambini.
In conclusione era un personaggio da temere e che le generazioni future dovevano conoscere. Si ipotizza che proprio nelle zone dove sono state ritrovate queste incisioni siano state quelle più colpite da vichinghi, nomadi, popolazioni del Nord Europa. Ecco come mai, per loro, era importante: non dimenticare! Non dimenticare l’uomo errante che usava la polvere demoniaca per addormentare bambini o accecarli. Che usava la polvere demoniaca per punire chi si comportava male con lui.
Alla fine sono tante le favole, fiabe e leggende modificate e addolcite nei secoli, ma che traggono la loro trama da una verità scomoda, spaventosa e terrorizzante.
Un esempio che possiamo farvi è quello della strega Borda, dell’Emilia romagna, strega cieca che uccideva i bambini, una storia vera.
Tutti i Sandman esistenti!
Come abbiamo detto la figura di Sandman non è unica e si trova in un’unica zona d’Europa. Anticamente esistevano tanti Sandman con nomi diversi.
In Scandinavia c’è Jhon Blund, cioè l’omino dei sogni che conforta i bambini che hanno paura del buio e degli incubi. Lui versa alcune gocce di latte negli occhi e fa sparire ogni paura e timore. In Romania invece c’è Om de nisip (onde misip), è un vecchio gnomo che conforta i bimbi.
In Italia c’è sabbiolino ed è un piccolo nano.
Il personaggio e la sua leggenda hanno ispirato molti artisti e autori. Esiste anche un film per ragazzi, con versione animata, cioè: le 5 leggende ispirato a tutte le leggende Nordiche (del popolo celtico).
La leggenda da raccontare ai bambini
Il personaggio non ha una figura particolare. Lui cambia aspetto secondo chi lo nomina perché può essere evocato. Alle volte è un piccolo elfo oppure uno gnomo o folletto. Indossa un cappello a punta rosso, una piccola casacca verde, come i pantaloni. I suoi ombrelli e la sabbia sono dorati, colorati oppure scuri e grigi.
La leggenda che si racconta ai bimbi per farli addormentare e stare buoni, buoni a letto, è molto soft e ci parla di un amabile omino che cammina di notte e va a trovare tutti i bambini. Cosparge, sulle loro palpebre, dei granellini di sabbia e li fa addormentare. Questa sabbia magica si ritrova, alle volte, di mattina, negli angoli degli occhi, noi la chiamiamo: legna o cispia. Quando la ritroviamo allora vuol dire che sandman ci è venuto a trovare. Lui decide di far fare dei bei sogni ai bambini buoni aprendo, sulle loro teste, un ombrello colorato e fantasioso. Mentre se sono stati cattivi allora apre un ombrello brutto e grigio scatenando sogni tristi e incubi.
Trovo davvero contorto sapere che la questa amabile fiaba in realtà nasce da un uomo o uomini predatori di bambini, ma la storia è contorta, confusa.
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Articolo scritto e pubblicato da: Il bosco delle streghe
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