Acetosella rossa pianta, proprietà e descrizione, l’erba della tinta
Acetosella rossa pianta appartiene alla vegetazione erbacea perenne di piccole dimensioni dai 10 ai 15 centimetri. Originaria dell’Europa e soprattutto dell’Italia è una piantina che nasce spontanea. Diventa infestante e vive un po’ ovunque, nel senso che si adatta ai tanti habitat che sono presenti in tutta Europa. Ovunque ci sia dell’ombra possiamo trovare l’acetosella rossa pianta.
Diventa una bella pianta decorativa all’interno dei giardini, specialmente sotto gli alberi da frutto dove trova un buon terreno ricco di nutrienti che sono dati dai frutti e dalle foglie che cadono dagli alberi.
L’acetosella rossa pianta la vediamo in crescita spontanea perfino ai margini dei boschi e nelle vallate. Basta che il terreno sia fresco, soffice e ben drenato.
LEVINTISCO PROPRIETA’ E BENEFICI
A cosa serve l’Acetosella rossa? Cioè quali sono le proprietà e i benefici che essa propone. Ricca di mucillagine e vitamina C, B2, ferro e zinco. Possiede anche la quercetrina e rutina. Queste sono sostanze utili per abbassare la febbre tant’è che l’acetosella rossa è un “febbrifugo”, nel senso che abbassa la temperatura corporea in casi di febbre alta e raffreddori che nascono da infezioni e virus.
Se cercate un prodotto che sia utile per depurarvi, perché vi svegliata con la pancia gonfia, con il viso gonfio, a causa di problemi di idratazione, l’acetosella rossa proprietà utili per stimolare la diuresi. Essa espelle le sostanze tossiche e le tossine che si accumulano nel nostro corpo, ristagnando poi nel fegato.
I suoi benefici sono rinfrescanti, ma meglio non esagerare perché è leggermente lassativo. In passato veniva usato addirittura per le intossicazioni da mercurio, metalli pesanti che si depositano negli organi principali, quali fegato, pancreas e intestino. L’acetosella rossa aiutava a scioglierli e a eliminarli con l’urina.
Un ottimo utilizzo che avviene con l’uso di questa pianta è l’azione di ricostruzione delle cellule immunitarie che sono distrutte da una febbre oppure in seguito alla chemioterapia. Ovviamente consigliamo di andare sempre con i piedi di piombo e usarne poca, sottoforma di tisana, in modo da non avere disturbi che possono riguardare nausea o acidità di stomaco.
La storia dell’Acetosella rossa
Curiosiamo nella storia dell’Acetosella rossa. In passato si estraeva, da questa pianta, un sale ossalico. Un particolare sale che si usava in tintoria per sbiancare le macchie sul bucato e come fissatore di colore. Utilissimo per rimuovere la patina scura che ricopre gli oggetti fatti in argento o rame. Essi venivano puliti e fatti brillare. Disincrosta pentole e padelle. Schiarisce il legno. Elimina le macchie sul marmo.
Altra curiosità sull’Acetosella rossa pianta è che le foglie e i fiori si ripiegano e si chiudono vicino al gambo, ogni volta che piove o quando fa sera, per riaprirsi alle prime luci del mattino.
Come preparare l’Acetosella rossa tisana
Acetosella rossa tisana: facciamo una preparazione svelta. Quello che dovete ricordare, ogni volta che si parla di tisana, è che è necessario usare il metodo a infusione. Si deve mettere un cucchiaino di prodotto secco in una tazza di acqua bollente lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare zuccherare e bere 2 volte al giorno.
L’acetosella rossa tisana si può fare anche con delle foglie fresche, ma avrà un sapore molto più asprigno e non basta zuccherare. Quando è fresca si deve usare del limone oppure del tè per diluirla in modo da avere una bevanda dissetante e non eccessivamente aspra.
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Descrizione della pianta Acetosella rossa
Passiamo alla descrizione dell’acetosella pianta. Essa è formata da molteplici steli che partono dal piccolo bulbo sotterraneo e sono raggruppati. Ogni stelo porta al suo apice, le foglie formate a 3 lobi, triangolare di colore rosso cupo.
I fiorellini sono raccolti a mazzettini bianchi con 5 petali e con piccole venature rosee. Il suo frutto è una piccolissima capsula che contiene dei semi che, allo stato spontaneo, sono disseminati dal vento.
La descrizione dell’acetosella pianta ci mostra una piantina delicata che sopporta male il sole e il caldo intenso seccando le foglie. Inoltre non sopporta nemmeno il gelo invernale.
Rispunta ai primi tepori primaverili. Il periodo più propizio per raccoglierla ed essiccarla e da marzo a giugno. Si raccolgono le tenere foglie soprattutto se si vuole usarle in cucina, aggiunta a una insalata mista con lattuga radicchio. Ottima per essere cucinata in zuppe di verdure di stagione e per insaporire il pesce.
Il suo nome botanico e oxsalis xlalis e viene tratta dal greco oxsys che significa: aspro pungente, e halis: sale. Infatti la pianta e di sapore sapido acidolo che svanisce con l’essiccazione.
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