Chi è Apopi, divinità egizia: demone tenebre e del male
Apopi, noto anche come Apophis, è una divinità della religione egizia che esisteva già dal 1500 a.C. Era un demone temuto, incarnazione delle tenebre e del male, nato dal caos primordiale. Nemico dell’ordine e del Dio del sole Atum-Ra, Apopi rappresentava l’antitesi dell’armonia e dell’equilibrio. Ra, invece, simboleggiava l’ordine cosmico e doveva lottare contro Apopi ogni giorno per far sorgere il sole, rappresentando l’eterna lotta tra il bene e il male. Molte raffigurazioni di Apopi sono state ritrovate negli affreschi delle piramidi e nei sarcofagi dei faraoni.
Il Dio Ra percorreva il cielo con la sua barca d’oro, trasportando il disco solare rigenerato e luminoso, simbolo di rinascita dopo la morte. In questa avventura, Ra era accompagnato da un equipaggio di divinità, tra cui Seth, protettore di Ra; Sia e Hu, che rappresentavano la potenza del sapere; Heka, che deteneva il potere magico; Bastet, madre protettiva e vendicatrice; e Sekhmet, dea delle guerre, delle epidemie e delle guarigioni. Queste divinità avevano il compito di difendere la luce del giorno.
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APOPI: SERPENTE DEL NILO
Apopi, detto anche “serpente del Nilo” o “malvagia lucertola”, era associato a tutti gli animali striscianti come vermi e serpenti, che in Egitto erano simboli di male e malattie. Veniva raffigurato sotto forma di un gigantesco serpente di incredibile lunghezza, talvolta come un grande cobra.
Le sue spire erano capaci di avvolgere il mondo, aveva la testa di pietra e il corpo coperto di scaglie, il cui strisciare faceva il rumore del tuono. Apopi rappresentava anche la pioggia, i fulmini e i temporali. Poteva essere sconfitto e ferito, ma non moriva mai; le sue ferite si rimarginavano da sole, permettendogli di intraprendere una nuova lotta.
Apopi strisciava sibilando nel Duat (l’aldilà), tendendo agguati nelle caverne oscure per combattere l’ordine cosmico. Per scongiurare il suo comportamento distruttivo nei confronti di Ra, i sacerdoti egizi intonavano preghiere e compivano riti in diverse ore del giorno, iniziando all’alba per benedire il Dio del sole. Pregavano affinché Ra, con il suo sorgere, portasse ordine e prosperità e affinché vincesse contro Apopi. Contemporaneamente, maledicevano Apopi, augurandogli sconfitta e sperando che abbandonasse il suo eterno odio verso Ra. Se Apopi avesse vinto, avrebbe sovvertito l’ordine delle cose, portando alla distruzione del mondo e al ritorno nel caos.
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Apopi che ingoia il sole
Secondo il mito, Apopi, il serpente dalle lunghe spire, attacca la nave del Dio Amon-Ra e la sua schiera di protettori. Ra, navigando nel cielo dall’alba al tramonto, continua il suo eterno viaggio illuminando il regno dei morti dopo il tramonto. Apopi lo attende nell’oscurità e lo attacca con violenza. Con i suoi occhi ipnotici, Apopi riesce ad addormentare tutti i passeggeri della nave divina durante una piccola sosta, quanto basta per cercare di inghiottirli in un solo boccone.
Seth, il Dio del deserto e della violenza, difende il sole e combatte Apopi con tutta la sua forza, trafiggendolo molte volte con lance e riuscendo a incatenarlo. Seth fa in modo che il serpente vomiti tutto, liberando così la nave e i passeggeri (in alcune narrazioni, Seth squarcia la pancia del serpente per far uscire la nave e i passeggeri senza ucciderlo).
Nonostante i continui attacchi, la nave continua il suo viaggio attraverso il mondo delle ombre fino a quando il sole risorge all’alba. Si diceva che quando il cielo si faceva rosso al sorgere del sole, era il sangue di Apopi che sgorgava dalle ferite inflittegli da Seth. Con l’inizio di un nuovo giorno, il ciclo vitale si ripeteva, con il sole che attraversava il cielo, e la lotta ricominciava ogni sera. Durante le eclissi solari, si credeva che Apopi avesse inghiottito il sole.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe