Brighella, l’attacca brighe, maschere italiane, chi è brighella o brisighella?
Brighella è una delle maschere italiane tradizionali del carnevale festa che nasce da un testamento di Gabrielli Giovanni, detto Silvello (attore comico vissuto tra il 1500 e il 1600).
La maschera di Brighella è ispirata ad un villano bergamasco, rozzo e chiacchierone, ma furbo e malizioso. Il Brighella o brisighella è un soggetto poco raccomandabile che ha una continua voglia di litigare perché non sopporta essere messo al di sotto di nessuno. Grande arte oratoria con il quale impiccia, intriga ed è capace di rivoltate tanto bene la frittata, che riesce ad uscire sempre bene da qualsiasi situazione.
Tra le immagini di brighella, che si trovano nelle tante storie delle masche regionali italiani, vediamo che lui è un soggetto poco raccomandabile, un doppiogiochista, un volta gabbana. Nel segno zodiacale potrebbe essere rappresentato come il “gemelli” il: due volti.
Inoltre è il soggetto che rappresenta perfettamente le due maschere del teatro, una che ride e una che piange, una che è furba e l’altra che è sincera.
COME CAMBIA BRIGHELLA IN FRANCIA
Le maschere italiane hanno spesso girato il mondo. Brighella maschera non si sa quanto arriva in Francia dove si sviluppa, nel 1600, un altro personaggio. Esso diventa la parodia di un maggiordomo. A consacrarlo tra le maschere regionali italiane fu Carlo Goldoni, scrittore e commediografo, nella sua opera: Commedia di servo con di due padroni. Brighella o brisighella si fa notare subito diventando popolare fino a diventare il protagonista in molte altre opere come: la famiglia dell’antiquario. Qui è un servitore che inganna il suo padrone appassionato di antiquariato, vendendogli antichità false e arricchendosi ai suoi danni.
Carattere di brighella maschera
Brighella è un personaggio insolente, dalla mente acuta, furba e pronta. Capisce al volo le situazioni e le rigira come vuole. Tra le immagini di brighella vediamo che è un personaggio allegro, ossequioso e lusinghiero, forse un po’ troppo verso i suoi padroni.
Nasconde poi un lato dispettoso verso che gli vorrebbe imbrogliarlo. Un servo senza scrupoli, sempre pronto a sfruttare una situazione per il proprio guadagno. Brisighella è bugiardo oltre che opportunista, soprattutto libertino. Tant’è che è una delle maschere italiane che rappresenta appunto un avventuriero, un amante voglioso, ma senza impegni seri. Corre spesso dietro le servette, insidiandole.
Il suo nome per intero è: Brighella Cavicchio, nato a Bergamo alta.
Migliore amico e compare degli imbrogli di Arlecchino che è nato a Bergamo basso. Due servi, ma con doti artistiche poiché brisighella sa cantare, suonare, ballare e sa fare i suoi affari illeciti. In Francia, a livello dispregiativo, questa maschera di carnevale rappresentava l’italiano medio.
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Costume di brighella
Come si veste alla “brisighella”. Lui indossa una livrea con larghi pantaloni e giacca bianca con galloni verdi che sono i colori di cui è composta tutta la maschera. Ha un mantello bianco con cintura a spadino. Borsa in vita e berretto in testa, bianco e verde. Tra le mani ha un bastone. Sul viso ha metà maschera nera e l’altra verde (questo puntualizza la sua doppia faccia). Naso a punta. Barba e baffi.
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Zanno dell’antica Roma
Le maschere italiane di carnevale da dove nascono? Questa è una curiosità che hanno in molti, ma non è dato sapere con certezza da dove esse siano poi state tratte. Sicuramente sono delle caratteristiche tipiche di alcune persone o popolazioni da cui si sono tratti gli elementi peggiori o più evidenti.
La maschera di Brighella o brisighella è rapportata alla figura degli zanni che erano i servitori rappresentati a teatro, nelle commedie in strada e negli anfiteatri, dei servi dei nobili. Tant’è infatti che nelle immagini di brighella vediamo che lui è proprio un soggetto servile, ma molto scaltro, attaccato ai padroni, ma che cerca di truffare o di raggirare.
Tant’è che proprio questa maschera di carnevale rientra nei primi zanni insieme a Beltrame e Fratellino. Le caratteristiche principali erano la dualità dove c’era la furbizia e l’essere sciocco, come a dire un essere furbo e agile di pensiero (in modo da tirarsi fuori da qualsiasi situazione), ma sciocco o meglio ignorante destinato a rimanere nella bassa cultura popolare.
Come mai è una maschera tanto famosa
Fu intorno al 1500 che le maschere italiane iniziarono a farsi strada nella commedia. Il popolino apprezzava gli spettacoli di strada che erano a buon mercato oppure gratuiti purché gli si offrisse un tozzo di pane agli attori.
Comunque intorno al 1500 vediamo che il brighella maschera inizia ad essere rappresentata nelle compagnie comiche dell’arte che recitavano nel bergamasco. Lui rappresentava un villano contadino dai modi poco educati, ma furbo e che parla nel suo dialetto originale della sua zona.
Nelle sue prime rappresentazioni era un servo vestito completamente di bianco con una corda annodata attorno alla vita insieme alla sua fedele borsa e un corto bastoncino in mano. Durante il passare degli anni si trasforma in un servo fedele e saggio. Un domestico con il proprio abito distintivo che cura i molteplici interessi del suo padrone.
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Curiosità e leggende su brighella
La maschera all’occorrenza sa essere buono e sentimentale, gli piace aiutare i giovani e i vecchi innamorati soprattutto se hanno le tasche piene.
Vediamo che la sua vita è stata travagliata e triste. A 12 anni venne messo in prigione e qualche anno dopo fu messo alla gogna. Mentre a 20 anni venne frustato. Queste vicissitudini hanno formato il suo carattere truffaldino ed egoista.
Il suo nome Brighella deriva da briga o brigare che vuol dire: intrigo. Esso diventa un modo di dire, come: fare il brighella, fare il pagliaccio, il furbo o l’imbroglione.
Le maschere regionali italiane nella commedia dell’arte, che poi fanno parte del carnevale di oggi, nascono con personalità ben precise e con un costume che li distingue. Una satira del ‘500 di servi e padroni. Gli attori si mascheravano per precisare il carattere e i modi del personaggio con gesti a volte volgari e allusioni che divertivano gli spettatori e i ricchi signori che assistevano alle esibizioni.
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