Caos primordiale: cos’è il caos d’origine? Introduzione al Caos
Nella mitologia greco-romana, il caos non rappresenta solo la confusione primordiale da cui ebbe origine la terra. Inizialmente, c’erano solo il vuoto e l’oscurità. Tuttavia, il caos simboleggia anche la confusione mentale e l’ira che creano disordine nella vita degli dèi e degli esseri umani. Numerose divinità, soprattutto femminili, sono associate a questa forza primordiale.
Tra queste, spiccano figure come la dea etrusca Mania, conosciuta anche come Manea, che rappresenta il caos degli spiriti e della follia. Dea sotterranea che, insieme a Mantus, dio degli inferi etruschi, governava il regno dei morti.
DIVINITA’ ASSOCIATE AL CAOS
Mania
Mania è una figura violenta e spietata, perseguitava le anime dei morti colpevoli di gravi reati. Fu assimilata dalle Erinni e indicata come madre dei Lares (i Lari), divinità venerate in tutte le case e protettrici dei focolari domestici. Era anche madre dei Manes, le anime dei defunti. Gli oggetti funerari erano consacrati a queste divinità, e i cittadini le veneravano offrendo latte e miele. In Grecia, la sua controparte era Lissa, che insinuava nella mente delle persone, divine e non, il sospetto che le conduceva alla pazzia e al furore. Fu lei a far impazzire Eracle, portandolo a uccidere moglie e figli.
Eris
Un’altra figura importante del caos nella mitologia greca è Eris, la dea della contesa e della discordia. Secondo Esiodo, era figlia della Notte e di Urano. Fu lei a lanciare il pomo della discordia, provocando liti e ripicche tra le dee dell’Olimpo. Questo evento portò alla famosa disputa tra Era, Atena e Afrodite, che culminò con il giudizio di Paride e, infine, alla guerra di Troia.
LEGGI ANCHE: Santolina pianta effetti calmanti – pianta santa pazienza
Com’era il Caos?
In epoca moderna immaginiamo il caos come un panorama o un luogo caotico, pieno di fumo, strano e via dicendo. Però gli antichi greci avevano bene in mente cosa fosse il caos. Tanto da capire che le divinità del caos erano in parte invisibili e in parte erano ben descritte.
Nel periodo più antico della mitologia, le divinità erano concepite come semplici entità, senza una forma fisica definita. Per questo motivo, si conosce poco delle sembianze della dea Mania.
Lissa, invece, è spesso raffigurata come una giovane e avvenente donna, anche se cattiva e intrigante, con i capelli raccolti a ciocche sulla nuca e una semplice tunica lunga.
Per quanto riguarda Eris, Omero la descrive come una piccola rosa che cresce fino a toccare con il capo il cielo e con i piedi per terra. È spesso raffigurata con una lancia, e dalle sue labbra escono fiamme spaventose. Il suo simbolo distintivo è la mela d’oro, raccolta nel giardino delle Esperidi, che scatenò la contesa tra le dee dell’Olimpo.
Il caos è rappresentato da diverse divinità, principalmente femminili, che incarnano la confusione primordiale, mentale e l’ira.
Mania, Lissa ed Eris sono alcune delle figure chiave che esemplificano queste caratteristiche. Ogni dea ha una storia ricca e complessa, legata al caos, alla follia e alla discordia, e il loro culto.
LEGGI ANCHE: Giglio di sant’antonio pianta, Lilium candidum – il fiore dei santi, pittori e peccati
Storia di Mania
Mania è personificata anche come Larunda (Lara per i Romani), una ninfa Naiade del Lazio, figlia del fiume Almone. Secondo Ovidio, era chiamata Lala, la “chiacchierona”. Secondo Ausonio, il suo nome era Larunda.
Un episodio racconta come Larunda, dea del caos, divenne la dea del silenzio. Larunda aveva una parlantina incredibile e rivelava tutti i segreti di cui veniva a conoscenza. Quando Giove, il padre degli dèi, corteggiava la ninfa Giuturna, Larunda rivelò l’infedeltà di Giove a Giunone. Per punizione, Giove le fece tagliare la lingua e la fece accompagnare da Mercurio nel regno degli inferi. Solo che Mercurio si innamorò di lei e la nascose.
Dal loro amore nacquero due bambini, i Lari (le divinità domestiche). Larunda visse nascosta alla vista degli estranei finché Giove non scoprì tutto e la relegò nel limbo tra i vivi e i morti, facendola diventare la divinità del silenzio, custode dei sacri misteri e dei giuramenti.
Ultimo giorno parentalia
Mania, la dea del caos e della follia, veniva festeggiata insieme a Mantus il 21 febbraio, durante le festività chiamate Feralia, l’ultimo giorno dei Parentalia. Durante questa festa, il popolo romano rendeva omaggio ai propri antenati portando offerte di pane, vino, sale, spighe di grano e fiori. Queste offerte avevano lo scopo di placare le ire dei defunti e allietare il loro sonno eterno. Se si mancava a questi doveri, si credeva che i morti vagassero sulla terra, spargendo terrore e disgrazie. Pare che questo culto sia stato introdotto nel Lazio da Enea, da cui si ritiene provenga la stirpe romana.
LEGGI ANCHE: Menta marocchina pianta, proprietà, tè marocchino – la bevanda dell’antica Roma
Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe