Cornucopia: Chi è la Dea con la Cornucopia? Storia, simbolismo
La dea Copia, chiamata anche Abundantia (Abbondanza), era una divinità minore della mitologia romana.
La sua origine è antichissima, essendo conosciuta già dai Sabini, antichi abitatori del Lazio, prima delle influenze delle divinità greche. La dea Copia era la custode della cornucopia, simbolo di fortuna e abbondanza, dalla quale traeva denaro e cibo che concedeva ai suoi fedeli a piene mani.
ORIGINI CORNUCOPIA
La cornucopia, o corno dell’abbondanza, è strettamente legata alla mitologia greca e alla figura di Zeus.
Nella leggenda si narra che Zeus, nascosto dalla madre in una grotta, fu allattato dalla capra Amaltea per crescere sano e forte. Un giorno, mentre giocava in groppa alla sua capra, Zeus ne ruppe accidentalmente una delle corna. Per farsi perdonare, riempì il corno di fiori e frutta e promise ad Amaltea che non si sarebbe mai svuotato dei doni. Successivamente, Zeus donò il corno alla dea Copia affinché lo custodisse.
Un’altra leggenda romana identifica la cornucopia come il corno di una vacca sacra, che ricorda la luna crescente e simboleggia una forza vitale e un momento di crescita per la natura. Nel suo aspetto diurno, la cornucopia è piena di ricchi frutti, mentre di notte rappresenta un legame con il regno dei morti e l’oltretomba, proteggendo i defunti e le loro famiglie nel mondo terreno.
Una delle tante storie che descrivono la nascita della cornucopia riguarda il dio del fiume Acheloo, che veniva immaginato sotto forma di un toro. Durante una lotta con Ercole (Eracle) per ottenere l’amore della bella principessa Deianira, Acheloo si trasformò prima in un serpente, poi in un drago e infine in un uomo con la testa di toro. Durante la lotta, Ercole gli strappò un corno. Acheloo si diede per vinto e cedette il diritto di sposare Deianira. Il corno reciso venne riempito dalle naiadi di fiori e frutta, simboleggiando la cornucopia. Dal sangue di Acheloo, inoltre, nacquero le sirene.
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Copia divinità, aspetto
La dea Copia è rappresentata come una fanciulla dall’aspetto florido e pieno, con la pelle rosea e lunghi capelli raccolti sulla nuca, ornati di ghirlande di fiori. Indossa una lunga veste drappeggiata sulle spalle. In una mano tiene la cornucopia ricolma di doni, nell’altra un fascio di spighe di grano che cadono alla rinfusa. A volte è raffigurata seduta su un trono, altre volte con una borsa contenente monete che cadono ai suoi piedi. In alcuni mosaici è accompagnata da animali come uccelli, pecore e mucche.
Nel corso del tempo, Copia è stata assimilata ad altre divinità come Bona Dea, Fortuna, Provvidenza, Pomona, Cerere e Opi. Nella mitologia gallica è associata a Rosmerta, mentre in Grecia la sua equivalente è Eirene, la dea dell’abbondanza. Copia era invocata soprattutto nelle campagne per portare un anno di frutti e frumento, proteggendoli dal gelo e dal maltempo.
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Copia e Crono in Italia
Un’altra curiosità narrata da Ovidio riguarda la dea Abundantia che seguì Saturno (Crono) quando fu detronizzato da Giove (Zeus) e esiliato nel Lazio. Copia, o Abundantia, era una dea amata e venerata, ma per lei non nacquero grandi templi.
Era venerata di giorno e di notte in tutte le case. La sera, prima di andare a dormire, si imbandivano tavole con cibi e bevande, affinché la dea entrasse e si cibasse. Se le offerte erano gradite, Copia lasciava alla famiglia abbondanza e fortuna, esaudendo i loro desideri. Questa usanza venne abolita dalla religione cristiana, che la considerava pagana. Nonostante ciò, la cornucopia fu adottata dalla Chiesa come simbolo di abbondanza e pace.
Ancora oggi avere il simbolo della cornucopia sul tavolo durante i pasti, apporta abbondanza e prosperità.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe