Croce simbologia e simbolismo, significato croce, esoterismo e uso
La croce, prima di diventare il simbolo della cristianità, sofferenza, sacrificio e resurrezione di Cristo, è stato un simbolo potente e importante nelle culture pagane. Utilizzata dagli sciamani e guaritori che praticavano i rituali di guarigione arcaica. La croce è un collegamento con l’etere, simbolo mistico religioso.
Gli Egizi avevano un segno simile chiamato Ankh, una croce con un’ansa in cima che era definita: chiave della vita. Tutte le loro divinità erano raffigurate con l’Ankh in mano o sul petto.
Oltre a questo, la croce è presente anche a livello mistico-religioso nella religione del popolo celtico. Per loro equivale all’albero della vita raffigurata, a livello arcaico, con una croce con un cerchio, che rappresenta il Sole, quindi il: Dio Sole, la luce. I celti misero queste croci in ogni punto della loro terra per invocare gli dei e chiedere la loro protezione. Il suo significato era quello di indicare, con i bracci della croce, i 4 elementi o il 4 punti cardinali. Il collegamento in verticale unisce cielo, quindi le divinità, con la terra, gli esseri mortali che possono, grazie a questo simbolo, comunicare con gli esseri superiori.
CROCE: MESOPOTAMIA, CELTICO E…
Il simbolo della croce, nonostante sia semplice, lo ritroviamo in molte culture. Presso gli Etruschi essa è rappresentata da una croce uncinata, detta svastica, ed indicava l’etere, rappresenta il Sole e il suo eterno cammino nel cielo. La continuità della vita dopo la morte. Veniva dipinta o incisa sui vasi funerari, si usava come lapide o veniva posta all’entrata dei villaggi.
Altro simbolo famoso è la croce mesopotamica a 4 bracci disuguale, cioè di diverse misure, simbolo di sovranità del dio Ea.
Ora passiamo alla cultura ebraica. La lettera Tau è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico. Il suo simbolo significa: salvezza e l’amore di Dio per gli uomini. Ne parla perfino il profeta Ezechiele dicendo: Dio manda il suo angelo a imprimere il segno a forma di T sulla fronte dei suoi servi. La lettera Tau, cioè la T, è una croce ebraica adottata come simbolo da san Francesco d’Assisi. Questa lettera era il suo sigillo, il suo simbolo fatto esclusivamente in legno, materiale povero che deve ricordare ai figli di Dio di vivere in modo semplice e povero.
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Il gesto della croce sul corpo
La croce è un simbolo antichissimo che è entrata a far parte nella religione cristiana come simbolo della crocifissine del Cristo, ma da notare che la crocifissione era appunto un simbolo già esistente prima della nascita di cristo.
Il gesto di fare il segno della croce sul corpo o all’altezza della testa, pare sia nata nel IV secolo d.C. con l’imperatore Costantino. Costui proclamò il concetto della: tolleranza religiosa, vale a dire che ogni persona poteva mostrare in pubblico la sua fede e quindi anche i gesti, simboli oppure amuleti appartenenti ad altrui religioni che non erano quelle della Roma antica.
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Crocefissione, pratica di tortura
La crocefissione, da cui è nato il simbolo croce cristiana, era una pena atroce inflitta dai romani per i ribelli, criminali e gli schiavi. Divenuta in seguito il simbolo del cristianesimo, sia per la punizione di Cristo che per quanto riguarda le torture o pene mortali dei martiri.
Pratica non nacque a Roma, anzi essi la appresero direttamente dai cartaginesi. Quest’ultimi la usavano con lo con lo scopo di non uccidere direttamente il condannato, ma lasciare che le cause naturali assolvessero al loro compito. Un modo per non avere le mani lorde di sangue per aver ucciso direttamente una persona, ma dando la colpa alla decisione divina date dalle intemperie. Certo che se si mette in croce un uomo, impossibilitato a muoversi, liberarsi, bere, sfamarsi e con i chiodi nei e nelle gambe, difficilmente si può credere che a ucciderlo siano state le intemperie. La povera vittima era esposta in croce al caldo e al Sole del deserto aspettando che morisse disidratato in poche ore.
I romani adottarono questa procedura come pena di tortura, dolorosa e significativa, per impartire delle lezioni e impedire ribellioni. Una morte atroce che poteva durare giorni, poiché a Roma non c’è il Sole del deserto che velocizza la disidratazione. Punizione che non era usata per i cittadini del popolo romano, ma impartita agli altri. Torniamo a dire che si usava su: schiavi (di solito erano persone catturate nelle regioni dominate dall’Impero romano), criminali (disconosciuti dalla cittadinanza romana poiché ladri) e ribelli (anch’essi disconosciuti come cittadini della Roma antica).
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Come avveniva la crocefissione
Il condannato era spogliato, flagellato e costretto a portare la sua croce fino al luogo di esecuzione. Gli si inchiodavano i polsi, perché le mani non avrebbero retto il peso del corpo, e i piedi. Lasciato a soffrire per giorni finché non moriva per soffocamento, stremato dal suo stesso peso.
Ai condannati e morti sulla croce non era permessa la sepoltura e la pratica della cremazione (pratica dei pagani e del popolo romano). Il corpo si lasciava marcire all’aria aperta affinché servisse da cibo agli uccelli, divorato dagli insetti e restituito alla terra. I resti si buttavano in una fossa comune.
Stessa sorte che toccò a Gesù Cristo diventando il simbolo della cristianità. Inizialmente il simbolo dei cristiani era un pesce stilizzato, dopo la sua morte divenne la croce.
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Croce rovesciata: simbolo satanico o pagano?
La croce rovesciata detta: croce di San Pietro, discepolo del Cristo, nasce da una leggenda di cui non è chiara la veridicità. Il discepolo, arrestato poiché cristiano, non sentendosi degno di essere crocifisso come Gesù chiese ed ottenne di essere crocifisso a testa in giù. Una diceria perché non ci sono delle testimonianze.
C’è un’altra versione che però è stata dimenticata o meglio che la chiesa cattolica ha deciso di eliminare durante il medioevo. Pare che proprio San Pietro, quando venne catturato dai romani, rifiutò la fede cristiana per avere salva la vita. Questo pentimento però non sembrava vero ai romani che, per punirlo, decisero di crocefiggerlo a testa in giù. La versione cattolica afferma che san Pietro venne convinto dal demonio a rinnegare la fede per avere salva la vita, ecco come mai la croce rovesciata ci porta anche a parlare di simboli satanici.
Due sono le versioni e due sono i simbolismi. Il primo è quello dato dalla religione cattolica che indica umiltà e indegnità.
Però la ritroviamo più spesso all’interno del satanismo poiché essa indica: rinnegare la fede, simbolo anti religioso, odio contro la chiesa. Richiamo del demonio e di tutte le depravazioni sataniche.
Simbolo dei musicisti e, allo stesso tempo, usato dai popoli celtici, vichinghi e del Nord Europa che si ritrovarono ad essere dominati da un forte controllo della chiesa cristiana. Pare che questo simbolo si usasse tra coloro che non si erano convertiti alla religione cristiana, ma facevano solo finta di seguirla.
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