Dio indiano (india): qual’è ()? Unico dio e tante manifestazioni, shiva e kali?
Secondo la religione induista il dio indiano è solo uno, ma con diversi aspetti e nomi.
Shiva simboleggia: l’essere divino. Appartenente alla trimurti, la triade divina, insieme a Brahma il creatore e Vishnu colui che tutela e preserva. Shiva è la più venerata divinità induista, il dio supremo. Descritto come il distruttore. Possiede molti aspetti che esprimono il bene e il male. Governa la continua alternanza di creazione, distruzione e ricreazione. A seconda dei casi assume nomi diversi.
Vicino a lui compare una divinità femminile che è il simbolo dell’energia vitale che, come Shiva, incarna diversi aspetti. Si chiama con diversi nomi come Parvati, Kali, Durga. Il significato della distruzione di Shiva permette la rigenerazione in diverse vite per portare una nuova fase creativa e la trasformazione in bene. Oltre a questo la distruzione, distrugge l’ignoranza per far nascere la sapienza. Distrugge le presenze negative del male per far ritrovare la giusta strada e portare al bene. Essa distrugge la morte per la rinascita.
Un altro importante titolo di Shiva è chiamato anche il: dio della danza universale. In questa forma viene ritratto mentre balla. Questa danza può portare la distruzione per aprire una nuova strada alla creazione, alla pace e amore.
COM’E NATO LO YOGA?
Sul dio indiano Shiva sono molte le leggende che permettono di capire o interpretare la mitologia e religione indiana. Un delle più famose racconta della nascita dello yoga, una disciplina nata migliaia e migliaia di anni fa, che guarisce i mali del corpo e dello spirito. Oggi lo conosciamo perché è diventata una vera e propria disciplina sportiva.
Shiva era un uomo bello, forte e saggio. Passava il suo tempo in contemplazioni sul monte Himalaya con la sua compagna Kali. Le giornate erano passate in meditazione, dialogando con la natura e assumendo strane posizioni, imitando l’ambiente circostante e gli animali. Queste posizioni aiutavano Shiva a entrare in contatto con le energie trasmesse da ciò che era vivo. Se adiamo a vedere ci sono molte posizioni nello yoga come l’albero, il bambino felice o il cane che guarda (annusa) a terra.
Shiva decise di insegnare alla sua compagna come meditare e contemplare. Non si accorsero che in un lago lì vicino c’era un pesce che, incuriosito dalle divinità e da questo strano “gioco”, iniziò ad osservarli. Esso tentò di imitare le posizioni e questa nuova conoscenza trasformò il pesce in un uomo, Matsiendra.
Shiva si accorse cosi del potere trasformativo dello yoga e invitò l’uomo a diffondere questa disciplina. L’uomo pesce la spiegò ai primi 7 saggi che incontrò sulla sua via. Questi dunque appresero lo yoga e iniziò la sua diffusione. Il primo maestro noto fu: Adi yogi Shiva, da cui prese il nome lo yoga.
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Significato di distruzione e rinascita
Shiva è il dio indiano della creazione e della distruzione, due elementi che sono alla base del ciclo esistenziale. La vita e la morte.
C’è da dire che la creazione e la distruzione si presentano, in modo perfetto, nel sesso. Tant’è che la disciplina religiosa indiana prende in considerazione sempre 2 elementi, come:
- Ascesi mistica e castità, cioè il raggiungimento della purificazione solo tramite la mortificazione della carne e il cammino per la pace dei sensi
- Passione sessuale con violenza o comunque con pratiche di raggiungimento dell’orgasmo, specialmente per quello maschile.
In entrambi i casi notiamo che c’è un “passaggio” di comprensione di creazione e distruzione che avviene come e comunque tramite il sesso.
Oltre a questo vediamo altri elementi divini come la sensualità carnale che, secondo la religione induista, è il governatore della fertilità. Di controparte c’è poi il gestore della cura del veleno (nomi particolari, ma in grado di garantire una piena comprensione del senso induista).
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Unico Dio, tante manifestazioni
In lingua sanscrita Shiva si traduce come: buono, benessere. La sua compagna Parvati significa: appartiene al monte.
Shiva può assumere molte forme, ma alcune caratteristiche rimangono le stesse. La sua pelle è bianca per via delle ceneri della distruzione universale. Ceneri di cui è cosparso. Viene rappresentato con il terzo occhio sulla fronte, in verticale che è una metafora per invitarci a guardare verso l’interno di noi stessi anziché all’esterno. Insieme i 3 occhi di Shiva rappresentano il:
- Sole
- Luna
- Fuoco
Shiva, dio dalla gola blu, perché inghiottì il veleno degli abissi degli oceani che avrebbero distrutto l’umanità. Sua moglie, stringendogli la gola, non permise al Dio di inghiottirlo. Anche questa è una metafora che riguarda il pregiudizio del mondo che avvelena gli animi.
Infine lui stringe in una mano il tridente, simbolo della trimurti.
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