Chi è Dio Vulcano? Nato prima di Roma, non è efesto
Il Dio Vulcano è un’antichissima divinità esistita prima della nascita della città di Roma, come Saturno (Crono). Divinità amata dalla popolazione italica. Le versioni sull’origine di questa figura religiosa, sono controverse.
Essa è stata associata ad Efesto, dio del fuoco greco, ma non è lo stesso soggetto. Infatti chiedendoci chi è dio vulcano? Ci si ritrova ad avere a che fare con una divinità più aggressiva e distruttrice, molto potente e temuta.
CHI È VULCANO DIO?
Il culto del Dio Vulcano arriva a Roma dall’Etruria, l’odierna toscana, quando gli etruschi furono messi sotto il dominio di Roma.
Facciamo un passo indietro: la popolazione italica è stata sempre molto piccola. Essi subirono infatti sbarchi di altre popolazioni, tra cui gli etruschi. Prima dell’età del bronzo furono gli etruschi a creare molte colonie e la Toscana fu una di quei territori che ebbe una florida colonizzazione. Tant’è che i nativi italici assorbirono gran parte dei rituali e delle divinità della mitologia pagana arcaica che arriva dall’Etruria. Sviluppandone poi altre di propria natura.
Tra queste divinità autoctone, ma che nascono da leggende e miti stranieri, ritroviamo il dio vulcano.
Chi è dio vulcano? Secondo la descrizione e racconti di Tito Tazio, con reperti che sono stati riscoperti in Italia, il Dio Vulcano era ed è il signore e padrone del fuoco naturale! Dei monti che esplodono (vulcani), che prendono da lui il nome. Il fuoco primordiale, distruttivo e violento, collegato alle eruzioni vulcaniche e protettore dei lavori in cui serviva il fuoco.
Nell’antica Roma il Dio vulcano era il protettore dei i fornai, fabbri e forgiatori, ma anche dei maniscalchi. Quest’ultimi erano coloro che ricevevano benevolenza dal dio. Uno delle prime divinità conosciute nell’era del bronzo.
Chi è dio vulcano? Essere amato e temuto. Gli furono attribuiti gli epiteti latini: mulciber che significa: colui che addolcisce, e mitis: quieto. Nomignoli per scongiurare le sue ire e ingraziarselo rivolgendo al Dio le loro lodi.
Vulcano, il mito
A differenza del dio greco Efesto, che era il metallurgico, ingegnere e inventore, dell’Olimpo, più un servo che un vero olimpo, il Dio romano Vulcano era potente e libero.
Chi è dio vulcano? Lui è collegato alle attività del fuoco distruttore, il fuoco sotterraneo. Il suo nome latino: Volcanus o Vulkanus.
Vulcano si unì alla dea Maia, un’altra divinità romana della fecondità e del risveglio della natura. Colei che ferma gli incendi, venerata agli inizi di maggio. Inoltre la vediamo quando, dopo che c’è un’eruzione vulcanica, la vegetazione cresce più ricca e rigogliosa dopo la distruzione del fuoco.
I due ebbero due figli Ceculo, fondatore di Preneste (oggi detta Palestrina in Roma) e Caco un essere gigantesco e mostruoso con il corpo coperto di peli che emetteva fuoco dalla bocca. Quest’ultimo abitava nei boschi dell’Aventino a Roma e distruggeva i contadini e i viandanti che incontrava seminando il terrore.
Caco venne ucciso da Ercole perché gli rubo i buoi e si ritiene che uno dei discendenti del Dio Caco, fu Servio Tullio, sesto re di Roma.
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Curiosità sul dio vulcano
I templi e gli altari in onore del dio erano sparsi un po’ ovunque perché tutti sapevano chi è dio vulcano. Essi erano ovunque però al di fuori dalle mura della città, per scongiurare gli incendi che potevano arrecare danno alle abitazioni in quanto erano costruite di legno. Un altare sacrificale era costruito ai piedi del campidoglio. Qui vi era un’area dedicata alle vittorie in battaglia con un fuoco che veniva perennemente tenuto acceso e gli dedicavano le armi dei nemici sconfitti.
Facciamo una piccola sottolineatura. A Roma, ancora oggi, quando ci si domanda chi è dio vulcano, esistono tante leggende che serpeggiano e non si dimenticano nel tempo. Inoltre vediamo che ancora oggi, in modo indiretto, c’è una credenza che viene rispettata. Il Campidoglio è usato come sede del governo italiano e, l’altare della patria, si erge su un antico tempietto dedicato appunto a vulcano. Infine c’è il tempo di vesta, al Foro romano, dove bruciava eternamente il fuoco come preghiera eterna vulcano.
Un altro tempio, sempre a Roma, fu eretto a Campo Marzio presso il circo Flaminio, dove si tenevano i giochi in onore del Dio. Dove abitava il dio vulcano? La zolfatara di Pozzuoli a Napoli è ritenuta la dimora del Dio Vulcano. Venerato nell’agro modenese e protettore della antica città di Perugia.
Un’altra piccola curiosità vulcano è una delle sette isole italiane, delle eolie, sacra al dio romano Vulcano. Essa era chiamata anche isola dei morti perché vi trasportavano i defunti delle altre isole per essere purificati dal dio.
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Rituale venerazione dio: vulcanalie
Il Dio Vulcano era venerato più volte all’anno. Il 29 aprile, con l’inizio dei primi periodi caldi, e il 23 agosto, dopo i raccolti. Le feste in onore del dio si chiamavano Vulcanalie e si svolgevano solo all’aperto dove si svolgevano giochi e si pescavano i pesci nel fiume Tevere per essere rigettati vivi, ma tra le fiamme.
Ciò andava a sostituire i sacrifici umani che venivano eseguiti prima della nascita di Roma. Tant’è che ricordiamo che abbiamo detto che lui era un dio potente, devastatore e temuto. Per calmare la sua ira si usava eseguire dei sacrifici umani che, secondo le ricostruzioni e i reperti rinvenuti, ardevano le persone in vita.
Con i vulcanalie romani si usava sacrificare i pesci del tenere, ma rispettando la tradizione di bruciarli vivi.
Continuando nei giorni dei festeggiamenti, si sacrificavano anche animali di pelo rosso, come maiali e buoi. Le loro carni poi venivano consumate dai partecipanti e offerti al popolo. Questo rituale è ancora seguito oggi giorno. Durante le festività si consuma tanto cibo in memoria di una tradizione passata.
Tutto per propiziarsi la benevolenza del Dio. I romani stendevano le loro vesti al Sole e iniziavano a lavorare dal mattino, tenendo vicino una candela accesa. A Ostia il culto e i festeggiamenti in onore di Vulcano erano i più importanti presieduti da un sacerdote denominato Pontifex (cioè pontefice), il quale deteneva il potere su tutti gli edifici sacri.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.