Farinella maschera pugliese, cosa rappresenta Farinella?
Putignano è un Comune della Puglia dove si svolge un famoso carnevale, uno dei più antichi d’Italia. Nato nel 1394.
Come nasce questo carnevale? Questa è una prima versione che sa molto di “leggenda” da fiaba. In seguito alle razzie saracene la chiesa volle proteggere le reliquie di Santo Stefano scegliendo di portarle a Putignano, ottima per la sua posizione protetta. Le reliquie vennero accompagnate da un corteo sacro fino alla chiesa di Santa Maria la Greca dove sono tutt’oggi. Qui inizia la leggenda perché si dice che i contadini abbandonarono il lavoro per unirsi al corteo festeggiando il passaggio, ballando e cantando. Ecco che quindi si dà luogo al carnevale.
Putignano ha una sua maschera tradizionale, spesso confusa con arlecchino, vale a dire: Farinella.
CHI È FARINELLA?
La maschera tradizionale di Putignano è Farinella, come abbiamo accennato, che accompagna le sfilate e i carri. Farinella prende il nome da una pietanza nota nella città che è appunto la: farinella. Si tratta di uno sfarinato di ceci e orzo, tipico cibo con cui i più poveri contadini, riuscivano a sfamare la famiglia per tutto l’anno.
Non è chiaro quando nacque questa maschera pugliese perché il suo abito era un travestimento popolare. Un ubriacone lacero e povero, che però era sempre allegro e gioioso. Infatti sapete cosa rappresenta farinella? Allegria, gioia ed eccesso, ma anche un volto triste perché indica la riflessione e la malinconia. Praticamente gli stati d’animo di un ubriaco.
Il costume originario di Farinella venne poi cambiato intorno agli anni del 1950 per mano di un grafico, Domenico Castellano. Data la fama del carnevale di Putignano, venne ideata una maschera che avrebbe fatto da mascotte alla sfilata dei carri di Putignano. Farinella cambia il suo abito e la maschera con una fusione fra il famoso arlecchino e un giullare.
Tale cambiamento venne accettato malvolentieri da parte della popolazione perché si è andata a modificare la vera immagine di questa maschera pugliese. Tuttavia è questa “nuova” versione che apre la sfilata di Putignano, però vediamo che la vera maschera di Farinella si aggira sempre tra le sfilate dei carri allegorici.
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Il costume della maschera di farinella
Farinella ha un vestito a toppe colorate con prevalenza di rosso, blu, azzurro, giallo e verde, che sono i colori della città di Putignano. Ha un cappello a 3 punte che simboleggiano i colli su cui sorge il Comune, con dei sonagli in punta, questa è la versione antica. Nella versione rivisitata ha solo un cappello con 2 punte. Guance e naso rosso, occhietti vispi e un gran sorriso.
Pantaloncino corto e ampio, rosso e blu. Collarino ampio azzurro e scarpe a punta con sonaglio anch’esse. Come in tutte le maschere, lui rispecchia, in modo ironico, i caratteri delle persone locali. Giocherellone e divertente. Ama la sua terra e il suo dialetto. Adora l’armonia, la buona tavola ed è portatore di pace, gioia e allegria. A volte viene rappresentato con un cane e un gatto vicino.
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Storia della maschera pugliese tradizionale
Nella seconda versione della nascita del costume o maschera carnevale farinella, c’è una maggiore parvenza di verità. Tant’è che è questa la versione più rinomata che è poi diventata un mito.
Verso la fine del 1300 la Puglia e la città di Putignano, erano martoriati dalle continue razzie ad opera di invasori saraceni. Essi ridussero la gente alla fame e povertà. Un giorno avvertiti di un nuovo arrivo dei saraceni, gli abitanti della città si riunirono per decidere cosa fare, se affrontarli o scappare. Non avrebbero mai potuto combatterli, essendo in minoranza e senza armi. Un fornaio propose di architettare un tranello, cioè che la peste era passata da poco. Quindi tutti dovevano simulare, con la Farinella impastata, delle piaghe di peste spalmandola sul corpo. Alcuni si sarebbero vestiti da monatti (erano gli addetti pubblici incaricati di portare via i morti o i malati di peste nera di solito erano uomini condannati a morte o al carcere). Altre persone erano munite di campanelli e sarebbero andate incontro ai saraceni e li avrebbero avvertiti che il paese era infettato dalla peste e che era in quarantena.
La popolazione così fece. I saraceni non entrarono nel paese e se ne andarono. Putignano si salvò, in seguito il fornaio fu chiamato Farinella e venne festeggiato come un eroe e da qui nacque il carnevale.
Ricetta della farinella pietanza
La farinella e un mix di farina di ceci e farina di orzo tostati ridotti in farina fine. Anticamente, intorno al 1300, era composta di solo orzo o fatto con i ceci neri che costavano di meno. Abbrustoliti, pestati nel mortaio e ridotti il più finemente possibile. Dato questo tipo di lavorazione rimanevano moltissime bucce o scorze che erano perfette per similari piaghe sulla pelle.
Alla farina c’era poi l’aggiunta di un pizzico di sale. Si mangiava così, a crudo, senza cuocere. C’era chi la usava come spolverata su altri alimenti, come se fosse una spezia o del formaggio grattugiato. Alle volte si spolveravano le patate lesse. Si poneva sulle verdure e sulla pasta. C’era chi poi la impasta con olio oltre che con acqua.
Infine si usava sulla frutta, specie i fichi freschi intinti nella polvere e mangiati.
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