Meo patacca, lo spavaldo di trastevere, maschere tradizionali italiane, carnevale
Come può mancare, nelle maschere regionali italiane, proprio Meo patacca maschera romanesca? Non può mancare!
Chi è meo patacca? Impersona un soldato che si trova a Roma. Nella commedia dell’arte di strada, lo troviamo spesso presente. Le prime cronache che parlano delle maschere italiane, dove appunto viene elencato Meo patacca maschera, sono datate nel 1600. Lui era uno sbruffone e chiacchierone che decantava le sue gesta e divenne famoso alla fine del 600 con un poemetto di Giuseppe Bernieri. Lo scrittore lo descriveva come un “eroe comico”.
Meo Patacca insieme a Rugantino sono due personaggi trasteverini divenute poi delle maschere italiane tipiche del carnevale. Entrambi vivevano nei quartieri più popolari di Roma e rappresentano il romano spavaldo che, in un primo momento, è incline ad evitare lo scontro, sembrando pigro, ma che finisce col dare prova di grande coraggio sorprendendo tutti.
Però, mentre Rugantino è un conta storie che alle volte si ritira a piè veloce, Meo patacca è un attaccabrighe che si azzuffa con chiunque lo contrasta. Un bulletto!
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MASCHERA DAL CARATTERACCIO
Meo patacca ha un carattere difficile e scontroso. Bullo sfrontato, insolente. Le sue battute sono secche e pungenti. Sbruffone! Si vanta del vero e del falso, ma è anche spiritoso, divertente nel suo dialetto romano. Attacca brighe che si azzuffa con chiunque.
Quando ci scappa la rissa o ne vede una in corso, ci si butta dentro. Meo patacca maschera è un abile spadaccino. Lui cammina a testa alta, tronfio e sicuro. Vuole che tutti si devono scansare al suo passaggio e devono rimanere in silenzio.
Sotto questa scorza da gran soldato impavido, che ricorda i cavalieri feudali del medioevo, troviamo un romanticone. Innamorato della sua fidanzata Nuccia, trasteverina come lui focosa, gelosa e litigiosa almeno quanto lui. Un amore in cui a comandare è lei.
Meo patacca maschera ha un costume particolare. Calzoni stretti con spacco al ginocchio, giacca di velluto a coste e panciotto allacciato al fianco. Fazzoletto colorato sulle spalle, annodato davanti, come usavano i marinai. I capelli raccolti in una retina e cappello a falde che lasciano libero solo il ciuffo sulla fronte. Per cintura ha una sciarpa colorata in cui nasconde il pugnale. In mano ha la sua fedele fionda ed è un esperto tiratore. Colpisce il bersaglio anche a 100 metri di distanza facendo roteare la fionda e lanciando il sasso.
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Cosa lo ha reso famoso
Meo patacca maschera è famoso per il poemetto che parla proprio di Meo Patacca ovvero di: Roma in festa nei trionfi di Vienna, descritta in poche righe.
Alla notizia dell’assedio di Vienna, il nostro eroe, Meo Patacca preso dal furore di gloria, abile nel maneggiare le armi, con un alto senso dell’onore, combattendo i soprusi, incita i bulli del quartiere di Trastevere con le sue chiacchere. La sua richiesta è partire per dimostrare la loro forza e coraggio. Lo scopo è andare a liberare Vienna dai turchi.
In quest’avventura vediamo che i nobili finanziarono la spedizione, raccogliendo una ingente somma. Quando furono sul punto di partire seppero che Vienna era stata liberata. Meo patacca, invece di restituire la somma di denaro, la dona per i festeggiamenti di Roma per la liberazione di Vienna.
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Curiosità meo patacca maschera
Il suo nome Meo è il diminutivo di Bartolomeo. Patacca era una moneta di scarso valore economico, la misera, paga con cui venivano pagati i soldati, ecco da dove nasce la maschera di carnevale romanesca.
Gigi Proietti, attore regista italiano, ha interpretato il film intitolato proprio: Meo Patacca, in cui narra le gesta del poemetto dove fa apparire la maschera in tutte le sue sfumature e colori caratteristici.
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