Chi era Nammu, Dea del Mare Primordiale egiziana
Nammu, chiamata anche Namma o Namnamu, è una dea sumera esistente già nella preistoria, forse intorno al 4000 a.C. Poco si sa di lei a causa della scarsità di informazioni, ma è conosciuta come “l’eterna”.
Rappresentava il mare primordiale, uno spazio infinito che non aveva mai avuto inizio né fine. Nammu è la dea che ha creato il paradiso, la terra e i primi e vecchi dei. Probabilmente, Nammu è la personificazione di un’antica e vasta costellazione celeste. I Sumeri furono pionieri in molti campi, tra cui l’astronomia, la scrittura e la stesura delle prime leggi e codici civili. I primi sacerdoti religiosi sumeri credevano che le stelle rivelassero agli uomini il volere degli dei, e assegnarono a ogni divinità un pianeta simbolico. Nammu era protettrice delle città di Ur e Eridu, ma fu poi sostituita da Tiamat, un’altra dea primordiale conosciuta in tutta la Mesopotamia, che finì per oscurare la figura di Nammu. Nammu appare raramente nei poemi della creazione.
Secondo la religione sumera, Nammu non ha genitori ed è sempre esistita. È la madre del dio An (il cielo), di Ki (la terra) e di Apsu (l’oceano sotto la terra), che alimenta fiumi e sorgenti. Queste divinità sono tra le più conosciute nel poema della creazione dell’uomo. Nammu è la divinità che dona l’anima all’uomo appena creato, destinata a durare in eterno. Nammu appare nel mito “Enki e Ninmah”.
ASSOCIAZIONE CON LE ACQUE
Nammu è una divinità associata alle acque e alla creazione, ma anche alle magie apotropaiche, ovvero protettrici che allontanano e distruggono gli spiriti maligni e gli incantesimi. Poteva essere invocata per allontanare animali velenosi che si trovavano nelle campagne e nelle paludi ricche di vegetazione e pericoli, e per purificare, consacrare e benedire qualsiasi cosa o persona, tenendo lontani i demoni. Nonostante non fosse una dea molto popolare, un re sumero prese il suo nome: Ur-Nammu, che regnò nel XXII secolo a.C. È ricordato soprattutto per il suo codice di leggi (il codice di Ur-Nammu), il più antico conosciuto, che precede di tre secoli quello di Hammurabi.
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Creazione dell’uomo
Nelle religioni mesopotamiche, le storie sulla creazione dell’uomo variano da città a città. Ad esempio, nella religione della città di Nippur, l’uomo nasce come una pianta seminata in una fessura nel terreno dal dio Enlil. Questo uomo primitivo è simile a una bestia, cammina a quattro zampe, nudo, e mangia radici ed erbe, prima di essere dotato di spirito vitale. Nella città di Eridu, l’uomo viene creato dal dio Enlil, impastato con l’argilla, infondendogli intelligenza e saggezza. Nel mito sumero, gli dei si lamentano del lavoro necessario per procurarsi il cibo. Nammu, madre di Enki, esorta suo figlio a creare l’uomo per alleviare le fatiche degli dei. Enki modella l’uomo, incaricando Nammu, con l’aiuto di otto dee, di creare l’uomo con l’argilla raccolta nell’Apsu, facendo diverse prove prima di raggiungere la perfezione.
Parallelismi con altre Culture
La figura di Nammu può essere confrontata con altre divinità primordiali in diverse culture. Nella mitologia babilonese, Tiamat, un’altra dea del mare e delle acque primordiali, ha molti attributi in comune con Nammu. Anche la mitologia greca presenta parallelismi con figure come Gaia, la madre terra, che come Nammu è associata alla creazione e alla maternità cosmica. In molte culture, le dee delle acque primordiali rappresentano l’origine della vita e la fonte di tutte le cose.
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Dea: distruzione e rinascita
Nammu, come dea del mare primordiale e delle acque, rappresenta una figura fondamentale nella mitologia sumera. Nonostante sia stata in gran parte sostituita e dimenticata, la sua influenza come creatrice del paradiso, della terra e degli dei, così come il suo ruolo nella creazione dell’uomo, rimane un elemento essenziale della mitologia antica. La sua storia riflette la complessità e la profondità delle prime credenze religiose e cosmologiche dei Sumeri, un popolo che ha gettato le basi per molte delle civiltà successive.
Il suo contributo alla creazione dell’umanità e alla formazione del cosmo rappresenta un’importante testimonianza delle antiche credenze religiose e cosmologiche. Il legame tra Nammu e altre divinità delle acque primordiali in diverse culture evidenzia come questi miti condividano temi universali di creazione, distruzione e rinascita. La figura di Nammu continua a essere un simbolo potente di creazione e vita eterna, incarnando la forza primordiale delle acque da cui tutte le cose hanno origine.
Evoluzione della civiltà
I Sumeri erano un popolo che inizialmente abitava sulle montagne, vivendo di caccia per sopravvivere. Si stabilirono nella Mesopotamia settentrionale e divennero agricoltori. Impararono a costruire canali per irrigare i campi e a rafforzare gli argini per mantenere costante l’afflusso d’acqua, evitando dispersioni.
Prosciugarono acquitrini, costruirono capanne e formarono villaggi. Con il tempo, cominciarono ad adorare le prime divinità e a onorarle. I primi re o capi villaggio assumevano anche il ruolo di sacerdoti e guerrieri per difendere i loro insediamenti. I villaggi crebbero fino a diventare città costruite con mattoni di argilla, e con la loro crescita si evolse anche la religione, aggiungendo nuove divinità e dimenticando quelle originarie, che spesso avevano gli stessi poteri amplificati.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.