Ninsun: dea primordiale, similitudine con mitologia egizia
Ninsun, anche conosciuta come Nininsina o Ninsumun, è una divinità minore della mitologia mesopotamica.
È meglio conosciuta come la madre di due figure famose: il dio Dumuzi e l’eroe Gilgamesh, semidio coraggioso e impavido, protagonista delle leggende mesopotamiche e re di Uruk. Ninsun è figlia del dio An (o Anu), il dio supremo, e di Urash, probabilmente una mortale, il che la rende una semidea. Suo marito era il re Lugalbanda, il secondo re di Uruk, divinizzato nel III millennio a.C.
Lugalbanda, noto anche per le sue gesta come guerriero, fu protagonista di due racconti scritti su tavolette di argilla in cuneiforme. Durante il periodo di Ur III, il re Ur-Nammu e suo figlio si dichiararono figli di Ninsun e Lugalbanda, quindi fratelli di Gilgamesh. Ninsun fu considerata una regina divina e sacerdotessa, madre santa di tutti i re che si susseguirono, protettrice di Lagash e Guda. In seguito, fu associata a Gula, dea babilonese della medicina e madre di Damu. Ninsun era chiamata anche “signora delle mucche selvatiche”. Nel poema di Gilgamesh, Ninsun funge da consigliera per suo figlio, con il potere di interpretare i suoi sogni e predicendogli l’arrivo di Enkidu, che diventerà come un figlio adottivo e un amico inseparabile di Gilgamesh.
ENTITA’ IBRIDE
Ninsun è raffigurata in un frammento di rilievo su una lastra di pietra nera, che ritrae una donna seduta con una larga veste e una calotta in testa, forse in segno di lutto per la morte del figlio Dumuzi. È stata anche paragonata ai Lamma, spiriti buoni femminili raffigurati come ibridi metà umani e metà uccelli, con il corpo umano e le ali spiegate. Le mani sono sollevate al cielo in segno di preghiera e indossa un copricapo conico con corna.
Dumuzi è persefone: similitudini
La divina coppia Ninsun e Lugalbanda ebbe altri dieci figli, alcuni dei quali non sono conosciuti per nome. Ninsun è descritta come la madre di Dumuzi, protettore delle greggi e amante della dea Inanna. Quando Inanna scese negli inferi per visitare sua sorella, non poteva più risalire sulla terra a meno che non fosse sostituita da un’altra persona. Dumuzi fu sacrificato da Inanna al suo posto perché usurpò il suo trono, e fu trascinato dai demoni Gallu negli inferi. Sua sorella Geshtinanna, che lo amava moltissimo, si offrì volontariamente di sostituirlo. Gli fu quindi concesso di alternarsi: ogni sei mesi Dumuzi poteva ritornare sulla terra. Dumuzi era celebrato in giugno per la sua nascita e restava sulla terra durante tutto il periodo della produzione del grano fino alla fine dei raccolti, al momento della sua nuova morte. Per questo motivo, divenne anche il dio dell’agricoltura.
Ninsun era qualificata come Lammasaga e chiamata Lamma-Ninsun. Era uno spirito benigno e protettore che camminava al fianco del suo protetto, simile a un angelo custode, per garantirgli una lunga e prospera vita. Fungeva anche da sukkal, consigliere o servo divino, intercedendo per i suoi fedeli o per i re con gli dei. Tuttavia, Ninsun non è mai stata considerata una dea vera e propria.
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Testimonianze scritte
Vi sono alcune tavolette che descrivono il suo incontro con Lugalbanda, che diventerà re, ma sono mal conservate e la descrizione è frammentaria. Nel racconto del suo matrimonio con Lugalbanda, Ninsun offre del pane alla birra al suo re e passano una notte sulla montagna. Al mattino, lo invita ad andare ad Uruk a incontrare suo padre e chiedere la sua mano, dopo aver chiesto consiglio alla dea Inanna. Ben presto, si celebrarono le nozze.
NInsun sia una divinità minore specialmente attraverso i suoi figli, Gilgamesh e Dumuzi, che occupano ruoli centrali nei miti sumeri. Ninsun è una figura di saggezza, protezione e guida, che riflette l’importanza delle dee primordiali e delle madri divine nella cultura mesopotamica. La sua storia, che comprende elementi di amore materno, sacrificio e protezione, risuona attraverso le generazioni, offrendo uno sguardo affascinante sulla complessità delle antiche credenze e delle pratiche religiose.
Ninsun, la dea eterna e madre di eroi, rimane un simbolo potente di maternità divina e protezione, incarnando le qualità che i Sumeri veneravano nelle loro divinità. La sua leggenda, intrecciata con quella di altre dee primordiali, continua a essere una testimonianza della ricca eredità culturale e spirituale della Mesopotamia, rivelando l’interconnessione tra mito, religione e società nelle prime civiltà umane.
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Altre dee primordiali
La figura di Ninsun può essere confrontata con altre dee primordiali in diverse culture. In molte mitologie, le divinità madri o le dee della fertilità occupano un posto centrale, rappresentando la vita, la fertilità e la protezione materna. Ad esempio, Nammu, la dea sumerica del mare primordiale, rappresenta anch’essa una forza creatrice originaria. Nammu è considerata la madre di tutte le divinità e degli esseri umani, un’eterna presenza primordiale nelle acque caotiche che esistevano prima della creazione.
Ninsun, nonostante la sua posizione come divinità minore, ha un ruolo significativo nella mitologia mesopotamica. La sua figura come madre di Gilgamesh e Dumuzi la collega a importanti miti e racconti epici. Ninsun rappresenta la saggezza e la protezione materna, influenzando il destino degli eroi e dei re attraverso il suo consiglio e il suo sostegno. La sua associazione con altre dee primordiali come Gula sottolinea la sua importanza nella tradizione religiosa e culturale della Mesopotamia.
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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe.