Orsa maggiore e arcade, cosa significa orsa maggiore? Mitologia, storia costellazione

La storia della nascita della costellazione dell’orsa maggiore è controversa. Varie fonti e diverse storie si intrecciano in leggende che sfidano i secoli. Essa è stato un punto di riferimento per i marinai che sfidavano gli oceani, per gli esploratori in cerca di altri mondi. Le stelle hanno sempre rappresentato un grande mistero per l’umanità. Allo stesso tempo le stelle sono state interrogate e studiate dagli albori della vita umana.

ORSA MAGGIORE MITOLOGIA

Arcade, l’orso minore, era il figlio di Zeus e della ninfa Callisto, figlia del re Licaone.

La bellissima Callisto era una delle ancelle vergini predilette di Artemide, dea della caccia, la sua favorita. La ninfa, giurando fedeltà alla dea, si era votata alla castità. Tuttavia, la sua bellezza era tale che attirò l’attenzione del padre degli Dei.

Zeus ammirando la sua bellezza volle sedurla per possederla. Solo che doveva nascondersi alla gelosa Era, sua moglie, e avvicinarsi alla ragazza in modo “non sospetto”. Decise di trasformarsi in Artemide per giacere una notte con la fanciulla, sperando che lei non si insospettisse. Il piano funzionò. Callisto rimase incita, ma Artemide, venuta a sapere che la sua favorita era incinta, venendo meno al suo voto di castità, la trasformò in un’orsa e diede alla luce Arcade. Un bellissimo bambino-orso.

Questa è la storia dell’orsa maggiore mitologia, nel senso che è una leggenda che appartiene alla religione pagana. Essa andrebbe a spiegare la nascita della costellazione. Però esistono altre versioni poiché la vita di Callisto e del piccolo Arcade non termina con la nascita di quest’ultimo.

Artemide: la terribile vendetta

In alcune narrazioni, dove si parla sempre della nascita dell’orsa maggiore mitologia, Zeus incarica Ermes, il messaggero degli dei, di portare il bambino, Arcade, da Maia, una dea del fuoco e delle ostetriche. Quest’ultima comprese che il bambino, che aveva sembianze umane, era un semidio. Lei lo crebbe in modo da farlo diventare un grande cacciatore.

Artemide venne a scoprire che Arcade era vivo ed era un semidio. Perfino Callisto era ancora viva, ma viveva nei boschi da orsa, come lei l’aveva trasformata. Quest’ultima vide crescere il figlio da lontano poiché non poteva certo avvicinarsi a lui.

Artemide ingannò Arcade. La bellissima dea chiese al giovane di sacrificargli un’orsa come atto di devozione. In cambio lei gli avrebbe rivelato e fatto conoscere sua madre. Sempre secondo leggenda, il giovane cacciando nei boschi intravide una bellissima orsa, grande e forte. L’animale non aveva paura di lui e gli si avvicinò, ma mantenendo la debita distanza. A questo punto Arcade scoccò la freccia che trafisse il cuore di sua madre orsa Arcade. Quando la vendetta di Artemide venne raggiunta, l’orsa, mentre moriva, si trasformò nuovamente nella ninfa Callisto che ebbe appena il tempo di rivelare la sua identità ad Arcade, prima di morire tra le sue braccia. Il grande peccato commesso, cioè quello di essere un matricida, unito all’enorme dolore, fece impazzire Arcade che si uccise appena la madre spirò.

Zeus, quando venne a sapere di quello che era successo trasformò Callisto nella costellazione dell’orsa maggiore, in modo che il suo amore per la ninfa fosse sempre evidente. Inoltre trasformò Arcade nella costellazione dell’orso minore, vicino a sua madre, in modo che i due rimanessero insieme per sempre, cosa che non avevano potuto fare in vita.

Ecco come mai l’orsa maggiore e l’orsa minore sono sempre uno vicino all’altro.

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Era e Artemide, la congiura

Un’altra versione, che spiega come mai Artemide odiasse tanto Callisto, ci mostra il ruolo nascosto di Era. La moglie di Zeus venne a scoprire la scappatella con la ninfa Callisto. Ella convinse Artemide che la ninfa doveva essere punita per la perdita della verginità. La ninfa le rivelò di essere incinta supplicando la dea di punire lei, ma non il suo bambino.

Artemide la trasformò in un animale spaventoso, ma che fosse una mamma eccezionale: un’orsa. Questi sono animali proverbiali per l’amore verso i cuccioli. Callisto terminò la sua gravidanza sottoforma di orsa, vagando nei boschi. Partorì Arcade, il nome scelto per suo figlio, e Zeus portò il bambino a suo nonno Licaone, padre di Callisto. Il bambino crebbe sano e forte, con una grande forza fisica e una buona abilità nella caccia.

Era però non era ancora soddisfatta. La sua vendetta non era completa. Non solo Callisto era ancora viva, nonostante fosse stata trasformata in un’orsa, ma il bambino crebbe sano, forte e protetto da Zeus. A questo punto Era convinse nuovamente Artemide che Callisto e Arcade si prendevano beffe di lei senza onorarla per la sua misericordia. A questo punto la punizione doveva essere ancora più crudele. Artemide chiese ad Arcade che lui gli sacrificasse l’orsa più bella che vagava nei suoi boschi. Indovinate chi era la bellissima orsa? Ebbene proprio Callisto. Arcade uccise la madre orsa, che si trasformò nuovamente nella ninfa rivelandogli che lui era suo figlio e lui si uccise per il peccato commesso.

Zeus li fece diventare entrambi delle costellazioni, ma, ecco nuovamente lo zampino di Era. Inferocita per il dono che Zeus aveva concesso ai due, chiese alla dea Teti e ad oceano di ottenne che entrambe le costellazioni vagassero per sempre in cielo senza tramontare mai all’orizzonte.

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Dove si trova orsa maggiore

L’orsa maggiore costellazione copre un’ampia area in prossimità del polo nord. Visibile dall’Italia. La terza costellazione più grande del cielo, dopo l’idra e la vergine. Posta nell’emisfero boreale è visibile tutto l’anno, non tramonta mai all’orizzonte.

L’asterismo dell’orsa maggiore è facile da trovare nel cielo notturno a causa della sua grande luminosità. Si vede benissimo a occhio nudo. Costellazione circumpolare e assume nelle diverse stagioni posizioni diverse. La sua visibilità e più evidente in primavera, quando si trova allo Zenit, e in autunno, quando è bassa all’orizzonte.

Nell’ orsa maggiore costellazione ci sono molte stelle luminosissime. Nello specifico, le stelle più luminose, sono:

• Dubhe, stella gialla, lontana 124 anni luce
• Merak, stella bianca che dista 79 anni luce nei suoi pressi si trova una nebulosa planetaria
• Phecda, stella bianco-azzurra nelle sue vicinanze c’è una galassia a spirale M109
• Megrez, stella nano-luminosa
• Alioth, stella bianca di magnitudo 1,76
• Mizar ha una stella compagna Alcor, entrambi stelle doppie, e poi Alkaid che formano la schiena e la coda della grande orsa

Di fronte all’orsa maggiore c’è Arcade, lo si riconosce perché ha la stessa incredibile forma della madre, solo più piccola.

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Rituale d’amore orsa maggiore

In Grecia le donne da “età da marito” eseguivano un rito che si chiamava: Arkteia, in cui le donne pronte per il matrimonio dovevano consacrarsi ad Artemide.

Il rituale di iniziazione per abbandonare lo stato di adolescente vergine per diventare spose, mogli e madri, era quello di rendere omaggio alla dea Artemide. Esse si trasferivano nel tempio per un certo lasso di tempo e dovevano vestirsi con un manto di pelliccia dello stesso colore dell’orsa. Inoltre dovevano imitare le orse.

Il manto poi era decorato con oggetti che erano appartenuti alla loro infanzia. Essi venivano donati alla dea poiché le donne, con l’avvicinarsi del matrimonio, non potevano più considerarsi bambine o fanciulle.

Orsa maggiore per altre culture

La costellazione dell’orsa maggiore, nella cultura primordiale, non era considerata un’orsa. Per esempio per gli antichi romani, avendo essi una religione primordiale appartenente all’evoluzione dell’uomo italico, le costellazioni avevano volti e storie di altri animali.

Nello specifico per l’orsa maggiore essi erano sette buoi che trainavano un aratro. Tra l’altro è proprio per questa leggenda antica ritroviamo poi la storia della costellazione del grande carro. La costellazione dell’orsa e del carro si trovano una vicina all’altra.

Mentre per gli indiani americani, erano due orsi, quattro lupi e un cane che andavano a caccia. Il cane e i lupi erano finiti in cielo per correre dietro ai due orsi.  

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Articolo scritto e pubblicato da Il bosco delle streghe