Rudianos divinità della guerra celtico, dio dei gladiatori
Rudianos a volte indicato come Rudiobos o Rudiubus era un dio della guerra celtico. Protettore dei guerrieri a cavallo. Viene definito, in alcuni casi, un dio cavallo, similare al centauro. Ammirato per la sua forza e vitalità selvaggia, tenuto di gran conto dal popolo celtico e gallico. Tra le sue armi ritroviamo l’uso di una verga di legno, una sorta di “prima spada arcaica”, cioè primordiale.
Pensate che Rudianos era talmente amato e venerato nella prima epoca romana, come il dio della guerra e dei gladiatori, che in suo onore venne creata la: rudis. Una spada in legno che era donata ai gladiatori alla fine della loro carriera, se erano ancora in vita, insieme alla libertà. Segno che il dio, identificato nella rudis, aveva tenuta la sua mano benevola sulla vita del gladiatore facendolo sempre vincere o uscire vivo dalle lotte e questo per fargli giungere, un giorno, alla libertà.
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SAGGEZZA DELLA GUERRA
Rudianos significa: rosso, come il colore del sangue che scorre durante i massacri, nelle battaglie e rosso era il manto del suo cavallo.
Un dio selvaggio, rubicondo e sporco. Crudele e veloce come la tempesta o il vento che arriva all’improvviso e sconvolge tutto, ma in un momento può placarsi e tornare ad una calma silenziosa. In un’epoca arcaica dove le lotte e le conquiste erano all’ordine del giorno, impegnando gran parte delle loro esistenze, gli Dei della guerra erano numerosi e molto venerati.
Non solo per vincere le battaglie assicurava vita e prosperità, ma salvaguardava il bene più prezioso, cioè la libertà. Inoltre era l’unico modo per riuscire a proteggere la pace. Purtroppo la serenità spesso deve essere protetta col sangue.
Le divinità della guerra insegnavano a mantenere un ordine e un impegno. Un soldato doveva essere frugale, severo e soprattutto fedele al suo esercito, patria, popolo o tribù.
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Marte e rudianos, sono lo stesso dio?
La divinità Rudianos fu associata dai romani al Dio Marte.
Ci sono diverse versioni che però si confondono tra di loro. Rudianos era venerato a Rochefort -Samson (dipartimento romano di stazione in Gallia, l’attuale Francia) e a Saint-Andèol -en-Quint a nord della Provenza. In questi due siti archeologici, testimonianza della cultura antica, sono state ritrovare delle statuine raffiguranti il dio Rudianos datate VI secolo a.C. incisa su pietra calcarea di origine preistorica.
Tant’è che l’idolo è scolpito in modo grossolano. Si nota il cavallo e il cavaliere che tiene in mano delle teste mozzate di uomini. Si riferisce forse ai cacciatori di teste celtici. L’usanza tipica dei guerrieri che usavano molto il metodo di decapitare il corpo dei nemici e appendere le loro teste alle loro selle. Quante più teste tagliavano, quanto più accrescevano la loro gloria, fama e onore.
Però esso era un rituale dedicato al dio Rudianos tant’è che anticamene le teste mozzate erano offerte agli Dei oppure si conservavano come trofei mettendole nelle nicchie dei muri, a volte imbalsamandole con oli profumati.
Arriviamo ora all’ultima scoperta. Pare che Rudianos fosse una divinità preistorica della guerra che, per similitudini, venne poi associato a Marte dai romani e Ares dai greci. Tanti studiosi sono convinti che esso sia la primissima divinità della guerra venerata dai primi uomini preistorici. I rituali per la sua venerazione sono particolarmente crudi, violenti e tipici di barbarie antiche sopravvissute nelle diverse popolazioni e culture.
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Ritrovamenti dell’idolo preistorico
A Neuvy-en-Sullias in Francia è stato rinvenuto un tesoro in una cava di sabbia contenente molti oggetti in bronzo del periodo gallo-romano. Statue, monete d’argento raffiguranti animali e divinità tra cui un grande cavallo di bronzo con una zampa alzata posto su un piedistallo che porta anteriormente una dedica ad una divinità. L’iscrizione è rivolta al Dio Rudiobus identificato in Rudianos che cita: all’augusto Rudiobo, la curia di Cassicciacus ha fatto questa offerta pagandola con il proprio denaro. Servius Esumagius Sacrovir, Servius Lomaglius Severius, ha avuto cura di far eseguire questo lavoro.
Nelle popolazioni galliche la cavalleria votava la sua vita al dio Rudianos. Questo reparto era un’arma di attacco immediato. Lo scopo era arrivare il più possibile vicino al nemico, in poco tempo. Le selle dei cavalli erano rudimentali e quindi instabili, ma utili per abbassarsi e colpire il nemico rimanendo a cavallo.
Tale struttura militare venne adottata perfino dai romani.
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