Scilla e lo Stretto di Messina: Storia, mostro mitologico
Scilla è una figura mitologica greca-romana, spesso rappresentata come un mostro marino. Nelle diverse versioni del mito, lei è figlia di Ecate e Tifone, oppure di Forco e Ceto, entrambe divinità marine. Un’altra versione la descrive come figlia di Forco e Crateide.
In origine, Scilla era una bellissima donna, citata da molti poeti greci, tra cui Omero. Trasformata poi in un orribile mostro marino. Nel racconto dell’Odissea, Ulisse deve attraversare lo Stretto di Messina e si trova a fronteggiare sia Scilla che il tremendo gorgo di Cariddi. Ulisse perde sei dei suoi migliori uomini a causa di Scilla.
GUARDIANA DELLO STRETTO
Scilla è descritta nel libro XII dell’Odissea e nelle Metamorfosi XIII di Ovidio come un essere immortale e gigantesco. Il suo torso è quello di una donna, ma al posto delle gambe ha dodici tentacoli simili a serpenti.
In alcuni racconti, dai suoi fianchi spuntano teste di cani che abbaiano e ringhiano. Questo rende Scilla una creatura estremamente temibile e pericolosa per chiunque attraversi il suo territorio.
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Vendetta di circe
Una delle molte versioni del mito narra che Scilla viveva in Calabria e amava recarsi sulla spiaggia di Zancle (l’antica Messina) in Sicilia per fare il bagno. Un giorno, tra le onde, apparve Glauco, un tempo uomo mortale trasformato in divinità marina.
Scilla, inorridita alla sua vista, fuggì via. Glauco, innamorato, si rivolse alla maga Circe per ottenere un filtro d’amore. Circe, innamorata di Glauco, propose a quest’ultimo di abbandonare Scilla per stare con lei. Al rifiuto di Glauco, Circe, per vendetta, preparò una pozione magica e la versò nello specchio di mare dove Scilla si bagnava.
Quando Scilla si immerse nell’acqua, si trasformò in un mostro: le sue gambe divennero tentacoli e dal suo corpo spuntarono sei teste di cani ringhianti. La sua pelle si ricoprì di squame, rendendola un essere terribile. Per la disperazione di essere diventata un mostro, Scilla si rifugiò in una grotta di fronte a Cariddi, un altro mostro mitologico. Da quel momento, attaccava le navi di passaggio nello Stretto di Messina, sbranando i marinai.
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Scilla, bellissimo territorio sicilia
Scilla è anche un comune italiano della città metropolitana di Reggio Calabria, situato sulla punta meridionale della penisola italiana e affacciato sullo Stretto di Messina. Fondata nel 1200 a.C., Scilla ha visto l’insediamento di popolazioni primitive locali e successivamente di colonie di Tirreni, Greci e Calcidesi. Nel IV secolo a.C., cadde sotto il dominio di Anassilao, tiranno di Reggio Calabria, e in seguito passò sotto il controllo dei Romani. Durante la sua lunga storia, la città fu invasa da Saraceni, Bizantini e Normanni.
Oggi, la città di Scilla è un luogo turistico incantevole, ideale per trascorrere le vacanze estive. Il centro di Scilla si trova su uno sperone di roccia che si protende verso lo Stretto di Messina. La città è divisa in tre quartieri collegati tra loro da piccole viuzze, e vanta una lunga spiaggia con acque cristalline circondate da una natura rigogliosa. Il quartiere residenziale offre viste mozzafiato sul mare e sulle coste siciliane.
Lo Stretto di Messina, che separa la Sicilia dalla Calabria, è stato teatro di molte storie mitologiche e ha una grande importanza storica. Durante la Prima Guerra Punica, nel 264 a.C., lo stretto fu il punto di passaggio delle flotte cartaginese e romana. La vittoria romana nella Battaglia delle Egadi nel 241 a.C. segnò la fine della guerra e l’inizio del dominio romano sulla Sicilia.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe