Tempio della Concordia, Ulivo Sacro in Sicilia, luoghi magici
Il Tempio della Concordia, situato nella Valle dei Templi ad Agrigento, Sicilia, è uno dei monumenti meglio conservati dell’antica Grecia. Nonostante la sua straordinaria conservazione, non è chiaro a quale divinità fosse originariamente dedicato.
Il suo nome attuale deriva da una iscrizione latina trovata all’esterno del tempio da Tommaso Fazello, un frate domenicano e storico originario di Sciacca. Questo tempio, insieme ad altri sei templi della valle, rappresenta un importante patrimonio archeologico e culturale.
TEMPIO GRECO IN SICILIA
Il Tempio della Concordia è costruito in stile dorico, un’architettura che ebbe origine in Grecia e si diffuse ampiamente nelle colonie della Magna Grecia. Il tempio è costituito da un doppio giro di colonne scanalate:
- 6 colonne frontali
- 13i lungo i lati.
Questa struttura ricorda il Partenone di Atene, dedicato alla dea Atena. La Valle dei Templi è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997, e il Tempio della Concordia è uno degli esempi più significativi di questa area.
La Valle dei Templi, situata a un’altitudine di 98 metri sul livello del mare, è un luogo ricco di storia e fascino. Oltre al Tempio della Concordia e all’ulivo sacro, la valle ospita altri templi dedicati a varie divinità, tra cui Giunone, Zeus Olimpico, Eracle, i Dioscuri, Esculapio e Vulcano. Questo complesso archeologico offre una visione unica dell’antica civiltà greca e della sua influenza sulla cultura romana e italiana.
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Storia del tempio della concordia
Il Tempio della Concordia faceva parte dell’antica città greca di Akragas, situata sulla costa meridionale della Sicilia, tra i fiumi Imera e Alico, a soli 4 chilometri dal mare. Una posizione strategica che garantiva alla città tutti i vantaggi commerciali di un porto marittimo. Circondato da fertili terre adatte alla coltivazione di cereali, vino e olio, e allo sviluppo della pastorizia e dell’allevamento di cavalli.
Fondata nel 581 a.C. da coloni provenienti da Rodi e Creta insieme ad abitanti della città di Gela, Akragas divenne una delle città più popolate e ricche del suo tempo.
Nonostante la sua prosperità, Akragas subì numerose guerre e assedi, in particolare da parte dei Cartaginesi che la distrussero quasi completamente. La città fu successivamente ricostruita e finì sotto il dominio romano, cambiando nome in Agrigentum, l’odierna Agrigento.
Il Tempio della Concordia, nel corso dei secoli, ha mantenuto la sua bellezza e solidità. Nel 596 d.C., fu ristrutturato e consacrato dal vescovo Gregorio delle Rape, che divenne santo e diede il suo nome alla basilica che il tempio divenne, dedicata ai santi Pietro e Paolo. Questa conversione a chiesa salvò il tempio dalla distruzione. Nel XVIII secolo, il tempio fu restaurato, ritornando al suo antico splendore, e oggi è una delle principali attrazioni turistiche della zona.
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Ulivo sacro del tempio
Nei pressi del Tempio della Concordia si trovano due ulivi, uno dei quali è noto come l’ulivo sacro o “ulivo del ristoro”. Questo ulivo ha un’età stimata di 523 anni ed è caratterizzato da un fusto robusto, una larga ceppaia con radici affioranti e un tronco ritorto a spirale con molte cavità. La chioma folta e semisferica dell’ulivo ne accentua l’aspetto maestoso.
L’ulivo, sebbene non sia antico quanto i resti archeologici circostanti, ha una sua storia significativa.
Nell’antichità, l’ulivo era venerato come una pianta sacra. Secondo la mitologia greca, la dea Atena donò il primo ulivo agli Ateniesi colpendo la roccia con la sua lancia. L’ulivo, con le sue proprietà medicinali e nutritive, era considerato un simbolo di pace e prosperità. Questo simbolismo è stato mantenuto attraverso i secoli e si riflette anche nella religione cristiana, dove l’ulivo rappresenta la pace e la concordia.
Dea concordia
La dea Concordia, assimilata alla dea Harmonia della mitologia greca-romana, era venerata dai Romani. Rappresentava l’unione politica e la comprensione tra il popolo, proteggendo contro conflitti sociali e inimicizie. Viene spesso raffigurata come una matrona romana, una donna matura con una lunga tunica, seduta o in piedi, che tiene in mano un ramo di ulivo e una cornucopia ricolma di frutti. Il ramo di ulivo è un simbolo di pace e prosperità.
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Articolo scritto e pubblicato da e sul Il bosco delle streghe